Il parere dell’Aifa sulla somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid agli under 60 e ai vaccinati con Johnson and Johnson.
Il 3 novembre il Comitato scientifico dell’Aifa si è espresso sulla somministrazione della dose di richiamo del vaccino per i soggetti che hanno ricevuto il vaccino Johnson and Johnson. L’agenzia italiana del farmaco ha dato parere favorevole alla somministrazione della dose aggiuntiva a distanza di sei medi dalla somministrazione della prima dose.
Via libera alla somministrazione dose aggiuntiva per le persone vaccinate con Johnson and Johnson
Il 3 novembre l’Aifa si è espressa su un tema considerato decisamente delicato, ossia la somministrazione di una seconda dose di vaccino ai soggetti vaccinati con Johnson & Johnson, il vaccino monodose.
Per loro è raccomandata la somministrazione della dose aggiuntiva a sei mesi di distanza dal completamento della vaccinazione, che nel caso di J&J coincide con la somministrazione della prima dose, trattandosi di un vaccino studiato per essere somministrato in un’unica soluzione e non in due somministrazioni come tutti gli altri vaccini (Moderna, Pfizer e AstraZeneca). Per la dose aggiuntiva si raccomanda l’uso di un vaccino mRNA.
I dati analizzati dall’Aifa hanno evidenziato che il vaccino Johnson and Johnson resta efficace fino a sei mesi. Poi si registrerebbe un lento ma progressivo calo dell’efficacia del vaccino contro l’ospedalizzazione e il decorso grave della malattia.
Vaccino Covid, il parere dell’Aifa sulla terza dose agli under 60
La terza dose del vaccino contro il Covid è raccomandata ai soggetti immunodepressi (in questo caso si parla di dose aggiuntiva), a ospiti e personale delle Rsa, ai sanitari over 60 o considerati a rischio contagio, a tutti gli over 60 (in questo caso parliamo di dose booster) e ai soggetti fragili di ogni età.
La situazione epidemiologica in Italia
La decisione del Comitato dell’Agenzia italiana del farmaco arriva in un momento delicato dal punto di vista epidemiologico. I contagi sono in aumento così come sono in aumento i ricoveri. I vaccini stanno contenendo gli effetti della mini-ondata ma si ritiene opportuno un intervento sulla campagna di vaccinazione per andare a potenziare l’efficacia nei soggetti già vaccinati.
Non solo. Sulla ripresa dei contagi incide anche il fatto che la campagna di vaccinazione in Italia è arrivata quasi ad un punto morto. Le nuove somministrazioni sono in calo e l’obiettivo del novanta per cento fissato dalla struttura commissariale si allontana pericolosamente.