Scuole, parrucchieri e sale da gioco, i pareri del Cts

Scuole, parrucchieri e sale da gioco, i pareri del Cts

I pareri del Cts su scuole, parrucchieri e sale da gioco. Il dpcm non dovrebbe cambiare.

ROMA – I pareri del Cts su scuole, parrucchieri e sale da gioco sono arrivati. Nella mattinata di sabato 27 febbraio il Governo ha convocato il Comitato tecnico-scientifico per valutare alcune decisioni che sono state prese dal Governo nell’ultimo confronto.

I pareri del Cts

L’argomento più delicato resta quello delle scuole. Molte Regioni hanno chiesto al Cts di valutare l’impatto della scuola sull’andamento epidemiologico. Come riportato dal Corriere della Sera, il Comitato tecnico-scientifico ha chiesto all’Istituto Superiore di Sanità ulteriori sui contagi e sui numeri dei focolai nelle fasce scolari.

In attesa di conoscere i numeri, gli esperti hanno confermato la chiusura degli istituti nelle zone rosse, mentre in arancione e in gialla si continuerà con la didattica al 50% e al 75%. Non si esclude, però, la possibilità di inserire un parametro come 250 contagi ogni 100.000 studenti per arrivare alla chiusura degli istituti. Le decisioni, comunque, possono essere prese anche su base provinciale e comunale e non solo regionale.

Confermata, invece, la chiusura delle sale giochi e dei parrucchieri in zona rossa. Su quest’ultimo passaggio, però, potrebbe esserci un braccio di ferro con le associazioni di categoria che non condivido la decisione e chiedono un cambio di passo.

Scuola

Il dpcm non cambia

I pareri del Comitato tecnico-scientifico non dovrebbe cambiare il dpcm. Nella bozza il Governo ha confermato la chiusura di sale giochi e l’apertura delle scuole al 50% (si può arrivare fino al 75%). La novità è rappresentata dai parrucchieri che in zona rossa dovranno abbassare le saracinesche.

Il passaggio in Cts non dovrebbe apportare delle modifiche al documento nonostante le proteste anche delle associazioni di categoria. Le riflessioni molto probabilmente continueranno nelle prossime ore prima di apporre la firma al dpcm. Il via libera definitivo è previsto per lunedì 1 marzo, ma non si escludono delle tempistiche leggermente più lunghe.