Il partito di Calenda è in emorragia: il PD è pronto a prestargli dei senatori

Il partito di Calenda è in emorragia: il PD è pronto a prestargli dei senatori

Azione rischia di finire nel Gruppo Misto e, di conseguenza, sta flirtando con i democratici per restare in vita.

Azione riscia di finire nel Gruppo Misto, un insieme di formazioni politiche che non hanno abbastanza parlamentari per costruire un proprio partito, ma la sinistra sta cercando in ogni modo di evitarlo. Il leader Carlo Calenda, infatti, sta flirtando da qualche settimana con le politiche del Partito Democratico in modo da farsi “prestare” due senatori ed evitare il proprio declassamento.

Azione sta trattando con Riccardo Magi alla Camera e Julia Unterberger al Senato per rimpolpare le sue fila e, se queste due figure rifiutassero, chiederebbe sostegno alla squadra di Elly Schlein. Dal Partito Democratico potrebbero arrivare Tatjana Rojc e Francesca La Marca.

Carlo Calenda

Da Renzi nessun aiuto

Italia Viva, invece, non sembra importarsene di ciò che potrebbe succedere ad Azione, viste le modifiche al programma elettorale apportate da Calenda solo per restare in piedi. In un recente tweet, ad esempio, il leader del partito che rischia di finire nel Gruppo Misto ha scritto: “Salario minimo, riforma dell’Ssn e smaltimento liste d’attesa, Pnrr per industria 4.0, riforma della giustizia, strategia energetica e nucleare, tempo pieno in tutte le scuole. Queste sono le nostre priorità“.

Un elenco che non cita la riforma istituzionale e la commissione d’inchiesta sul Covid: due elementi che Renzi considera ancora irrinunciabili. Azione si trova quindi in difficoltà e non riceverà aiuto da Italia Viva: l’ex sindaco di Firenze non ha interesse a mantenere in piedi un’opposizione in senso lato ma vuole continuare a portare avanti le sue battaglie in solitaria.