Le password più a rischio: Preply rivela le combinazioni più esposte e strategie di difesa efficaci.
In un’era digitale dove la sicurezza informatica è più cruciale che mai, sorprende scoprire che la password più comunemente violata al mondo sia ancora “123456”.
Questo dato, emerso da una ricerca di Preply, un portale online dedicato all’apprendimento delle lingue, evidenzia una problematica globale: la leggerezza con cui vengono spesso scelte le password.
La sicurezza inizia con la scelta della password
Con oltre 37 milioni di violazioni documentate, questa semplicistica sequenza numerica dimostra come l’understatement in termini di sicurezza possa aprire le porte a conseguenze disastrose.
Il fatto che possa essere violata in meno di un secondo dovrebbe servire da sveglia per molti. Seguono a ruota altre combinazioni prevedibili, come “123456789” e “qwerty“, mostrando una tendenza allarmante verso la facilità anziché la sicurezza.
Nella lista delle password più compromesse in Italia, le posizioni dalla quarta alla sesta sono occupate da sequenze numeriche: “12345678”, seguita da “1234567890” e “12345”. Fino ad arrivare al nome “andrea”, scritto con la lettera minuscola, si trova al settimo posto con oltre 350.000 violazioni.
Strategie per un’adeguata protezione online
La necessità di adottare misure più stringenti nella creazione di password è evidente. Gli esperti consigliano di includere nelle proprie combinazioni almeno un carattere maiuscolo, un numero e un carattere speciale.
Questo non solo amplifica la complessità della password, rendendola più resistente agli attacchi informatici, ma sottolinea anche l’importanza di diversificare i caratteri per incrementare la sicurezza. Un altro aspetto cruciale è la frequenza con cui si modificano i propri PIN. Aggiornarle regolarmente, idealmente ogni uno o due mesi, può significativamente ridurre il rischio di intrusioni non autorizzate.
Inoltre, è fondamentale evitare l’utilizzo della stessa password per più account. Questo approccio, benché possa sembrare comodo, in realtà espone a rischi maggiori, poiché una volta decifrato il proprio PIN, un hacker avrebbe accesso a numerosi dati personali, documenti sensibili e informazioni finanziarie.