Patrick Zaki sull’omicidio di Giulia Cecchettin: “Patriarcato? Uomini, bisogna tacere”

Patrick Zaki sull’omicidio di Giulia Cecchettin: “Patriarcato? Uomini, bisogna tacere”

Anche l’attivista Patrick Zaki ha voluto dire la sua sull’omicidio di Giulia Cecchettin e il tema molto caldo del patriarcato.

L’Italia è rimasta molto colpita dal recente caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin ad opera del suo ex fidanzato, Filippo Turetta. In tantissimi, anche tra volti noti di politica e spettacolo, hanno voluto dire la propria sulla vicenda. In queste ore pure l’attivista Patrick Zaki ha espresso il suo pensiero sui social prendendo una posizione chiara anche sul tanto discusso tema del patriarcato.

Patrick Zaki: Giulia Cecchettin e il patriarcato

Patrick Zaki

Il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin ad opera dell’ex fidanzato Filippo Turetta è sicuramente l’argomento principe di questi ultimi giorni, sia per quanto riguarda i media sia per le varie opinioni della gente, famosa e non.

Tra gli ultimi volti noti ad essersi espresso sull’argomento c’è stato anche Patrick Zaki che con un post su X ha detto la sua sottolineando anche il discorso del patriarcato.

L’attivista ha esordito nel suo messaggio dicendo: “Uccidere il patriarcato”.

Poi, dando un senso alla sua prima affermazione, ha proseguito: “Il sistema patriarcale infligge danni quotidianamente alle donne, pertando come uomini dobbiamo tacere ed ascoltare le donne, poiché vantiamo privilegi a causa della presenza del patriarcato sistemico nella società mentre loro ne sono le vittime”.

Il contenuto del post dell’attivistà è proseguito poi: “È giunto il momento di impegnarci per cambiare le radici del patriarcato nelle nostre società”.

Altri pareri sul patriarcato

Tra gli ultimi a soffermarsi sul tema patriarcato legato all’omicidio di Giulia Cecchettin, c’è stato anche Giuseppe Cruciani. Il conduttore radiofonico, infatti, ha detto: “Sta succedendo che dopo il ritrovamento del cadavere della povera Giulia e le parole della sorella Elena, sorprendentemente, è iniziato il processo al maschio omicida, al maschio stupratore, al maschio violento che racchiuderebbe tutti i mali della società […]”.

“Non si dice che la colpa è dell’assassino ma della società che non è stata in grado di educarlo. Una sorta di depotenziamento della responsabilità del singolo, figlio della cultura patriarcale. Ma quale cultura patriarcale? Finiamola di dire ca**ate […]”

Argomenti