La paura da Coronavirus arriva in Italia. Visto che gli esperti cercano di rassicurarci, esorcizziamo la paura da COVID-19 con questi videogiochi a tema.
Giustificata o ingiustificata? La paura da Coronavirus sta coinvolgendo anche la popolazione italiana. E anche se gli esperti sono quasi concordi nel sostenere che l’epidemia da COVID-19 sia controllabile e che la letalità sia relativamente bassa, non possiamo fare a meno di notare i supermercati presi d’assalto e le chiusure d’emergenza, per esempio delle scuole.
COVID-19, teniamo sotto controllo la paura con i videogiochi
Le pandemie sono senza dubbio sul podio delle basi più usate nelle trame dei videogiochi, di solito dietro ad apocalisse zombie e invasioni aliene (anzi, di solito insieme alle apocalissi zombie, ma è un’altra storia). In questa breve guida abbiamo raccolto alcuni dei giochi più celebri che basano la loro trama su malattie e pandemie, per aiutarci a ridimensionare il fenomeno.
Ricordiamoci infatti che, come sempre in questi casi il parere che conta è quello degli esperti. Che, dipingono una situazione grave e bisognosa delle giuste attenzioni, ma molto lontana dalla fine del mondo che molti si stanno figurando. Insomma, c’è bisogno anche di un reality check, come dicono gli americani.
Ecco una breve selezione dei migliori giochi che si basano su pandemie e in generale sul mondo delle malattie fantascientifiche.
Plague, Inc
Quella di Plague, Inc è senza dubbio una storia di successo. Nato come gioco mobile in cui il giocatore veste i panni dell’epidemia e deve cercare di sconfiggere la razza umana, il gioco è un capolavoro di humor nero, mischiato a un gameplay decisamente non scontato.
Il successo è stato tale che dopo il primo gioco ci sono stati un sequel, diversi spinoff per console e computer e addirittura un boardgame. Una curiosità: il gioco è così realistico in alcune parti della simulazione che l’autore ha dovuto ricordare a tutti che Plague, Inc. non ha alcuna base scientifica, dopo che alcuni hanno provato a usarlo per simulare la diffusione del COVID-19.
Tom Clancy’s The Division
Tom Clancy non ha bisogno di presentazioni. La sua capacità di mischiare elementi di fantascienza plausibile e realismo gli ha garantito una fama ventennale nel campo dei videogiochi e più che trentennale in quello della letteratura. Tom Clancy è scomparso nel 2013, ma ancora oggi il suo nome identifica una categoria molto precisa di videogiochi.
In questo caso The Division si basa sul terrorismo biologico. Durante il Black Friday del 2015, una epidemia di vaiolo artificiale viene trasmessa attraverso le banconote in tutta New York. Manhattan viene messa in quarantena. Il compito del giocatore è quello di mantenere e ristabilire l’ordine pubblico e di indagare sugli autori. The Division e i suo sequel, The Division 2 sono action game multiplayer in terza persona, con elementi da gioco di ruolo.
Left 4 Dead
In rappresentanza di una categoria praticamente infinita di giochi che mischiano azione ed elementi horror, Left 4 Dead rappresenta il classico dei classici.
Al centro della trama c’è un virus chiamato Green Flu che si diffonde in Pennsylvania. Questo virus, guarda caso, causa aggressività estrema, mutazione della struttura del corpo e perdita delle funzioni celebrali superiori. Il che ci porta all’ineluttabile apocalisse zombie.
Left 4 Dead rappresenta perfettamente i giochi post-epoca d’oro, in cui a un gameplay semplice e solido si aggiunge una trama interessante e coinvolgente, oltre a una qualità grafica sufficiente a farci saltare dalla sedia ancora oggi, a più di dieci anni di distanza dall’uscita.
The Last Of Us
Questa volta il protagonista non è un virus (come il COVID-19) o un batterio, ma una versione mutata dei Cordyceps, funghi parassiti che esistono davvero, ma nel mondo reale si limitano a infettare insetti e altri vegetali. E che guarda caso nel videogioco rendono le creature infettate (spoiler: quasi l’interezza della popolazione umana) estremamente aggressive e con istinti cannibali.
Il gioco è un survival horror, del tipo action-adventure, in cui i giocatori vestono i panni di Joel, un contrabbandiere che deve scortare Ellie attraverso gli Stati Uniti devastati. Il gioco, come moltissimi new-gen permette di adottare diversi stili di risoluzione, dalle armi tradizionali a quelle improvvisate, passando per la furtività e all’uso intelligente delle risorse e dell’ambiente.
The Last Of Us è ancora oggi considerato uno dei giochi più importanti e influenti di quella che viene definita la settima generazione di videogame.
Resident Evil
Non ci si può definire giocatori senza conoscere le storie relative al Virus-T e alla sua infinita serie di successori. Fra produzioni originali, spin-off e remake, la saga conta venticinque titoli, ai quali si aggiungono film, fumetti e merchandise
L’ultimo originale in ordine di tempo è Resident Evil 7: Biohazard, ma per entrare nello spirito “giusto” qualsiasi titolo su qualsiasi piattaforma va bene.
Dr. Mario
Chiudiamo questa carrellata con un titolo in cui invece di concentrarsi sul male, si cerca la cura. Prima di tutto perché il mood ottimista dei giochi Nintendo serve a stemperare la tensione e poi perché Dr. Mario World è l’edizione mobile di uno dei puzzle game più famosi e longevi della storia.
Se siamo alla ricerca di un puzzle game leggero e divertente, vale senza dubbio di installarlo sul nostro smartphone.
Fonte foto copertina: pixabay.com/it/illustrations/virus-microscopio-infezione-1812092/ (elaborazione)