Slitta la votazione in Aula sul taglio dei parlamentari, tensione Di Maio: “Bisogna chiudere entro ottobre”. Ma manca l’accordo tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle sulla nuova legge elettorale.
Il governo Conte II (o Bis) incassa la fiducia anche al Senato e si prepara a guidare il Paese mettendo in pratica i punti del programma di governo promosso e difeso in Parlamento. Ma l’avvio non è proprio dei migliori visto che slitta clamorosamente il taglio dei Parlamentari, inizialmente previsto per la prima data utile alla Camera. E invece…
Il governo incassa la fiducia al Senato ma si ferma: slitta la legge sul taglio dei parlamentari
E invece nonostante le rassicurazioni quello giallorosso è ancora un cantiere aperto, senza una linea chiara. Il taglio dei parlamentari slitta perché manca l’accordo su come e quando intervenire con la modifica delle legge elettorale, che il Pd ha chiesto come garanzia per l’approvazione del taglio. Insomma, non è un caso che i dem abbiano sempre votato contro il provvedimento avanzato dai Cinque Stelle e spalleggiato dal Pd.
Di Maio vuole stringere i tempi, in gioco c’è la sua credibilità
Il ritardo è clamoroso perché il leader pentastellato Luigi Di Maio era stato inamovibile, almeno davanti ai microfoni e alle telecamere: se non si vota subito il taglio dei parlamentari non si tratta. E invece le trattative sono andate avanti, il nuovo governo è nato ma ancora non si taglia. E il numero uno del MoVimento tace, probabilmente per rispondere all’appello del premier Conte che aveva chiesto una stagione politica all’insegna della collaborazione e del rispetto.
Proprio nella speranza di stringere e i tempi ed evitare di dare eccessivamente nell’occhio, già nella giornata del voto di fiducia al Senato gli addetti ai lavori del Pd e del MoVimento si sarebbero dovuti incontrare per parlare della nuova legge elettorale. E sembra che la strada non sia propriamente in discesa.