Quali sono le ipotesi proposte sul tavolo del governo riguardo il tema pensione? Ecco tutto quello che devi sapere.
Il tanto dibattuto tema pensione approva, e sul tavolo le opzioni sono le seguenti: Ape sociale, Opzione Donna, e – forse – Quota 102. L’iter per attuare la riforma vera e propria inizierà a gennaio, nel 2023. L’obbiettivo della premier Giorgia Meloni è quello di ottenere la Quota 41.
La possibilità del ritorno alla Fornero
Ancora possiamo solo fare ipotesi e congetture su chi lascerà il lavoro a partire dal primo gennaio 2023. Comunque, qualche certezza è già sul tavolo del governo. Nel caso in cui, per gennaio, il governo non dovesse emanare alcun provvedimento, l’unica modalità per uscire dal mondo del lavoro sarebbe quella stabilita dalla classica legge Fornero.
Nella fattispecie, la Fornero prevede l’uscita dal lavoro all’età di 67 anni e 20 di contributi per la pensione di vecchiaia oppure 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata, a prescindere dall’età anagrafica (un anno in meno per le donne). La speranza per coloro che sono già avviati nel mondo del lavoro e con alle spalle un determinato numero di anni contributivi è che la premier possa intervenire per abolire la legge Fornero ed inserire la Quota 41.
Non sono dello stesso avviso i giovani lavoratori, che – nel caso in cui la Quota 41 diventi effettiva – si ritroveranno con molta probabilità senza pensione, a causa dell’incremento del debito pubblico con l’inserimento della Quota 41.
Con molta probabilità, il governo Giorgia Meloni diventerà esecutivo verso la fine di ottobre, a meno che non ci siano contrasti con il leader di Forza Italia, tentato di non indicare la Meloni come premier. L’ipotesi è che vengano prorogate Opzione Donna e Ape Sociale.
Forse anche una misura simile a Quota 102, di cui però beneficerà solo una pare circoscritta fi cittadini. Proprio per questo motivo, il provvedimento risulterebbe meno oneroso e più sostenibile per le casse dello Stato, di conseguenza anche più facilmente attuabile.
Quota 102
Secondo quanto previsto da Quota 102, l’uscita dal mondo del lavoro avviene a 64 anni di età con 38 di contributi. Non sarà possibile cumularla con i redditi da lavoro a parte gli autonomi occasionali che non superano le cinquemila euro annue. L’incumulabilità scatta il primo giorno di pensione e si protrae fino a quando non maturano tutti i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia (dai 67 anni in su).