La Cgil propone l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia, per offrire una pensione dignitosa ai giovani di oggi.
Una trista realtà, che purtroppo sembra plasmarsi sempre di più. A confermarlo è un’analisi della Cgil, che dimostra la situazione precaria di molti giovani che si ritrovano in un mondo che non li accoglie come dovrebbe. In un contesto tutto fuorché roseo, la pensione diventa un vero e proprio miraggio per le nuove generazioni.
Il difficile accesso al mondo del lavoro
Gli under 35 sono i più penalizzati in termini di opportunità lavorative: faticano ad entrare nel mercato del lavoro e, quando ci riescono, spesso si trovano ad affrontare contratti precari e stipendi bassi. Questa situazione incide direttamente sulle loro future pensioni, rendendo il sistema attuale insostenibile per le nuove generazioni.
Con l’ultima legge di bilancio, infatti, la situazione per i giovani si aggrava ulteriormente: se da un lato i salari sono cresciuti del 4,4% nel biennio considerato, dall’altro l’importo soglia per l’accesso alla pensione nel sistema contributivo è aumentato del 13,5%. Questo scenario crea perciò una discrepanza significativa che si traduce in una perdita sia di potere di acquisto che dell’ammontare della pensione.
La pensione sempre più lontana
L’ultima legge di bilancio ha introdotto norme particolarmente penalizzanti per i giovani e per coloro che hanno iniziato a contribuire dopo il 1° gennaio 1996, per i quali si prevede un accesso al pensionamento anticipato solo laddove si perfezioni un importo minimo di pensione.
Inoltre, il governo “ha deciso di portare il requisito di accesso alla pensione anticipata con 64 anni di età e almeno 20 di contributi, a 3 volte l’importo dell’assegno sociale, e dal 1 gennaio di quest’anno i requisiti di accesso a 64 anni cambiano radicalmente”, evidenzia il responsabile previdenza della Confederazione Ezio Cigna. “Se nel 2022 bastavano 1.309,42 euro per accedere al pensionamento anticipato, adesso ne serviranno 1.603,23, con una differenza nel biennio pari a 293.81 euro, il 22,4% in più”, prosegue.
La necessità di rafforzare il patto intergenerazionale
Di fronte a questa emergenza, CGIL, CISL e UIL propongono l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia. Questa soluzione prevede l’inserimento di elementi di solidarietà all’interno del sistema previdenziale, agendo attraverso un mix tra anzianità ed età di uscita, per garantire ai giovani lavoratori una pensione dignitosa in futuro.
La segretaria confederale della CGIL, Lara Ghiglione, sottolinea l’urgenza di rafforzare il patto intergenerazionale. “Senza certezze sulla pensione futura e incentivi a rimanere attivi nel mercato del lavoro, si rischia di andare incontro a una crisi profonda dell’attuale sistema previdenziale”, avverte Ghiglione.