Pensioni: Quota 41 per tutti o ritorno alla legge Fornero
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Direttore: Alessandro Plateroti

Pensioni: dopo Quota 102, Quota 41 per non tornare alla Legge Fornero

risparmio pensione

La riforma delle pensioni è tornata in Parlamento dopo il cambio di agenda causato dalla guerra.

Quota 102 sta per arrivare al capolinea. Fra pochi mesi scadrà la possibilità di lasciare il lavoro a 62 anni di età con un minimo di 38 anni di contributi. Torna la discussione in Parlamento per trovare una sostituzione a questa misura sulle pensioni per evitare un ritorno alla Legge Fornero dal 2023.

La Lega si batte per Quota 41 per i lavoratori precoci con almeno 12 mesi d contributi prima del compimento dei 19 anni di età. Almeno 41 anni di contributi e appartenenza a una delle 5 categorie tutelate (disoccupati, invalidi, caregiver, lavori usuranti, lavori gravosi). Un’altra opzione sempre di Lega e sindacati sarebbe Quota 41 per tutti ma i costi sarebbero troppo elevati e non sostenibili. In questo modo si lascerebbe il lavoro con 41-42 anni e 10 mesi di contributi, senza tagli e senza riduzione delle pensioni.

consulente pensione anziani coppia
consulente pensione anziani coppia

Le misure per riformare le pensioni: Quota 41 e la proposta dell’Inps

Il presidente dell’Inps invece propone un’uscita anticipata a 63 anni per i lavoratori appartenenti al sistema misto, inizialmente con una prestazione di importo pari alla quota contributiva maturata alla data della richiesta per poi avere la pensione completa al raggiungimento dell’età di vecchiaia.

 Per Tridico questa misura sarebbe più sostenibile rispetto a Quota 41. L’aggravio di spesa sarebbe molto inferiore. Per questo tipo di riforma i requisiti sarebbero almeno 63 o 64 anni di età, almeno 20 anni di contribuzione; aver maturato, una quota contributiva di pensione di importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale.

La situazione fino al 2024 resta invariata ovvero 67 anni di età per entrambi i sessi. La pensione anticipata è prevista per chi ha maturato almeno 42 anni di contributi. Questa uscita dal mondo del lavoro anticipata comporta però un taglio della pensione in modo direttamente proporzionale all’anticipo: tanto più importante quanto maggiore sarà l’anticipo. La pensione sarà più bassa del 25-35% rispetto alle aspettative.

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ultimo aggiornamento: 4 Giugno 2022 10:47

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