Peskov: “Le armi all’Ucraina allungano la guerra”

Peskov: “Le armi all’Ucraina allungano la guerra”

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha parlato del fatto che la Nato invii armi a Kiev in modo negativo.

L’invio di armi da parte dell’alleanza atlantica nei confronti dell’Ucraina è un argomento di discussione molto dibattuto, in Italia e in Europa. Se alcuni personaggi di spicco come Alessandro Orsini sono contro l’invio di armi a Kiev, altri sostengono a spada tratta questa politica. Anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto la sua in merito all’invio di armi della Nato verso l’Ucraina.

Le dichiarazioni del Portavoce del Cremlino

Le informazioni degli alleati a Kiev nonché l’invio di armi della Nato sono “azioni che non contribuiscono alla fine rapida dell’operazione”. Questo è quanto detto dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha commentato le rivelazioni del New York Times, stando alle quali gli Stati Uniti hanno dato informazioni di intelligence all’Ucraina tramite le quali le forze ucraine sarebbero state in grado di uccidere diversi generali russi. “Ma allo stesso tempo, queste azioni – ha commentato Peskov – non sono in grado di impedire il raggiungimento degli obiettivi prefissati dell’operazione militare speciale.

Russia

I nostri militari – ha inoltre dichiarato Peskov – sono ben consapevoli che gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Nato stanno trasmettendo costantemente informazioni di intelligence e altri parametri alle Forze armate ucraine. Associate con il flusso di armi che questi Paesi stanno inviando in Ucraina, queste sono tutte azioni che non contribuiscono ad un rapido completamento dell’operazione”.

Peskov ha inoltre negato che le truppe russe stiano attaccando Azovstal, l’acciaieria rimasta l’ultimo baluardo della resistenza a Mariupol. Interrogato da alcuni giornalisti, che gli chiedevano se fossero vere le notizie secondo cui i militari sarebbero entrati nell’impianto, il portavoce Peskov ha risposto: “Siete testimoni, il presidente ha dato ordine di astenersi da un assalto. Nessun altro ordine è stato annunciato e i corridoi umanitari stanno funzionando oggi”.