Peskov: “Nessun ricatto sul gas russo”. Ma stop forniture a chi non paga in rubli

Peskov: “Nessun ricatto sul gas russo”. Ma stop forniture a chi non paga in rubli

Dopo lo stop al gas verso Bulgaria e Polonia, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che non c’è “nessun ricatto” in atto.

La Russia sta iniziando a giocare le sue carte, anche a livello politico ed economico. Dopo l’invasione di più di due mesi fa – precisamente, il 24 febbraio 2022 – in terra ucraina, la Russia ha deciso di fermare il gas russo per i Paesi che si sono rifiutati di pagare tale gas in rubli. La gravissima scelta della Russia sancisce definitivamente la svolta: il Cremlino non scherza, e le controsanzioni sul gas potrebbero estendersi ad altri Stati europei. Le parole di Dmitri Peskov in merito alla scelta di Mosca sono inequivocabili.

Le dichiarazioni del Cremlino

”La richiesta di pagare in rubli il gas russo non è un ricatto”. Queste le parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Il portavoce del Cremlino ha inoltre aggiunto che la Russia porrà uno stop alle forniture di gas ad altri Paesi che si rifiutano di pagare in rubli, in seguito allo stop del gas verso Polonia e Bulgaria. ”La Russia resta un fornitore affidabile di energia e non scende a ricatti”, ha dichiarato Peskov, evitando di indicare quali e quanti Paesi avrebbero accettato le condizioni di Mosca, ovvero acquistare il gas in rubli, in linea con il decreto sancito a marzo dal presidente della Russia Vladimir Putin.

Impianto gas

La situazione attuale

Peskov ha aggiunto inoltre che il rifornimento di gas a Bulgaria e Polonia potrà riprendere solo se e quando le due nazioni rispetteranno il nuovo metodo di pagamento. Una situazione decisamente spinosa per i due Paesi europei, dipendenti dal gas russo. Mosca ha deciso di prendere le redini della situazione, iniziando a fare la voce grossa in campo politico ed economico in seguito alle sanzioni decretate dall’Unione, che hanno colpito duramente l’economia del Paese di Putin. Quale sarà la risposta della Nato?