Un folto gruppo di parlamentari russi, anche suoi sostenitori, ha avanzato una drastica richiesta nei confronti del Presidente russo.
«Noi, deputati municipali russi, riteniamo che le azioni di Vladimir Putin siano dannose per il futuro della Russia e dei suoi cittadini. Chiediamo le dimissioni di Vladimir Putin dalla carica di Presidente». Un atto di coraggio raccontata dalla deputata in Finlandia Ksenia Thorstrom del distretto di San Pietroburgo divulgatrice della petizione. Sono riusciti a raccogliere più di 70 firme con estremo coraggio si sono rivoltati a Putin rischiando grosso dato che in Russia l’opposizione viene punita con il carcere e costretta al silenzio.
«In questo mutismo generale, dove i nostri parlamentari non alzano la testa, siamo noi a dover fare qualcosa. Noi, piccoli pesci del mare che abbiamo poca forza politica, che gestiamo solo le questioni quotidiane delle nostre municipalità, ma rischiamo come tutti gli altri di finire dentro» si legge nel documento. La deputata dice che l’adesione è molto alta dopo che dei colleghi sono stati accusati autorità di screditare il paese per il documento contro l’invasione dell’Ucraina.
I putiniani delusi firmano la petizione
In teoria questo documento che richiede le dimissioni di Putin per legge non è screditare. Per evitare qualunque accusa infatti si è arrivati a questa soluzione. “Qui è un secondo che ti portano dentro. Siamo stati attenti a non dire mai “guerra”, ci sono tantissimi casi di persone comuni finite in tribunale perché hanno scritto “guerra” sui social» dice la deputata.
Secondo i firmatari, questo documento potrebbe riscontrare l’appoggio anche da parte dei putiniani delusi. «Ai putiniani piacciono gli uomini forti, quelli che vincono. La controffensiva di Zelensky degli ultimi tempi sta rendendo sempre più debole l’immagine del capo. E poi tutti hanno visto che alla fine non ha preso Kiev come prometteva. Putin era rispettato perché sembrava un duro, vedere le sue fragilità non piace ad alcuni dei suoi e questo può diventare un motivo per voltargli le spalle» spiega la deputata che al momento è al sicuro in Finlandia.