M5S in fiamme. Petrocelli: "Non mi dimetto"
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

M5S in fiamme. Petrocelli: “Non mi dimetto”

Giuseppe Conte

Il senatore Petrocelli cacciato dal Movimento 5 Stelle per la sua propaganda filorussa dichiara di restare al suo posto.

La dichiarazione avviene con un tweet dal presidente della commissione esteri e scrive agli elettori di voler onorare gli impegni presi con loro. “Non mi dimetto perché sento di rappresentare la Costituzione, la volontà degli italiani che non hanno più partiti che la rappresentino in Parlamento. Onorerò gli impegni per la pace e il dialogo internazionale che ho preso con gli elettori nel 2018″ scrive Petrocelli.

Queste sono le parole scritte su Twitter da Vito Petrocelli. Una provocazione che non fa passi indietro rispetto a quel messaggio scritto sullo stesso social alla vigilia della Festa della Liberazione scrivendo la lettera Z maiuscola, simbolo della propaganda putiniana. A poche ore dalla giunta che valuterà la richiesta dei senatori della maggioranza di estrometterlo come presidente della commissione esteri del Senato, Petrocelli ribatte annunciando la sua fermezza.

Oggi la commissione prenderà una decisione sulla sua rimozione dal ruolo. “La rimozione forzata dalla mia carica sarebbe un segnale tremendo per la democrazia parlamentare“, ponendo ancora una volta l’accento sulla libertà di espressione ad ogni costo e che una rimozione significherebbe censura. Petrocelli sottolinea il suo grande rispetto per il 25 aprile che ha segnato la sua esperienza politica giovanile e “vederla trasformata in una operazione di marketing bellico con bandiere Nato e slogan dei neo-nazisti ucraini rappresenta una vergogna incancellabile per chi lo ha permesso“.

Beppe Grillo
Beppe Grillo

Il senatore resta fermamente filoputiniano

Da lì non ha intenzione di muoversi Petrocelli. Anzi, evidenzia le sue idee di vicinanza alla Russia con queste parole e mostrando quanto gli italiani non vogliono l’invio delle armi in Ucraina e una guerra apocalittica. Ma anche che non vogliono considerare la Russia come un nemico.

Da presidente della commissione esteri del Senato farò di tutto perché il governo venga a riferire in Parlamento su quali armi sta inviando in Ucraina e su che tipo di impegno militare ha già intrapreso il nostro paese” rivendica Petrocelli la stessa posizione di Conte riguardo all’invio di armi.

Ma sia da Conte che dal resto del Movimento arriva la ferma condanna per il suo tweet e le sue posizioni filorusse all’interno del partito e della maggioranza, inaccettabili in questo momento storico. Una posizione che vede un pizzico di contraddizione nell’assunzione del fondatore stesso del Movimento Beppe Grillo. Il comico cura la comunicazione del M5S ma la sua mancata condanna della Russia in Ucraina non preoccupa il leader Conte.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 3 Maggio 2022 11:36

Conte si scaglia contro Draghi per l’inceneritore a Roma

nl pixel