Le terribili angosce di questi giorni, hanno avuto una tragica conferma. Trovati morti, il cronista Phillips e il ricercatore Bruno Pereira.
I due uomini erano spariti più di una settimana fa, nel cuore della foresta amazzonica brasiliana. I cadaveri dei due, sono stati ripescati lunedì. Questo è quanto comunicato ufficialmente dal quotidiano G1, preoccupatosi di citare anche Alessandra Sampaio, moglie di Phillips. Le autorità locali però, non avrebbero ancora confermato tali dettagli.
La Sampaio comunica di aver ricevuto una telefonata, da parte delle autorità della zona. La drammatica call, avrebbe confermato alla donna, il ritrovamento del cadavere del marito Phillips, insieme a quello del collega Pereira. Le autorità avrebbe, inoltre, allertato la donna, circa l’esame di indentificazione formale rispetto ai due uomini.
Le parole del cognato di Phillips
Paul Sherwood, il cognato di Phillips, avrebbe confessato al Guardian, che le autorità brasiliane: “Non hanno detto il luogo, ma che era nel bosco e che erano legati a un albero e non erano ancora stati identificati”.
La polizia brasiliana, che era sulle tracce dei due, da oltre una settimana, avrebbe annunciato poco fa, che le squadre avevano già ritrovato degli effetti personali nell’ambito di un torrente, nei pressi del fiume Itaquaì, in corrispondenza dell’area confinante con Atalaia do Norte, proprio dove i due esperti erano stati avvistati l’ultima volta. La lista degli oggetti rinvenuti, ha previsto una tessera sanitaria con il nome di Pereira, insieme ad alcuni abiti e ad uno zaino, appartenenti a Phillips. Nel fiume, anche gli stivali dei due uomini.
La foresta che non perdona
Le ricerce si sono concentrate, chiaramente, nella zona in cui i due malcapitati sarebbero stati avvistati l’ultima volta. Si tratta di una delle parti più veraci e pulsanti della foresta amazzonica brasiliana, al confine con il Perù. La polizia locale, insieme alle squadre di soccorso, hanno tappezzato tutto il territorio a bordo fiume.
Pare che i due esperti stessero lavorando alla redazione di un testo di denuncia, sui traffici illegali di droga della zona, oltre che sulle operazioni di deforestazione clandestina dell’area. Il fazzoletto di terra dove Phillips e Pereira stavano lavorando, è da tempo preda di gruppi criminali, che commerciano cocaina. A questi, si affiancano anche cacciatori illegali.