Sono nove i punti cardine del piano rilancio: si va dalla digitalizzazione alla ricerca passando per il sistema sanitario e le infrastrutture.
Nel secondo giorno di lavoro degli Stati Generali, emergono i contenuti del Piano Rilancio varato dal governo e sottoposto all’analisi dei principali attori europei e del sistema Italia.
I nove punti del Piano Rilancio
Si tratta, come anticipato dall’Ansa, di un piano in nove punti, nove pilastri per la ripartenza di un Paese chiamato a guardare al futuro.
I temi sono i seguenti, alcuni dei quali già noti: Rivoluzione digitale, infrastrutture, green economy, industria 4.0, filiere produttive, pubblica amministrazione, ricerca, sanità e giustizia
Rivoluzione digitale
Lo scopo è quello di creare una rete nazionale unica in fibra ottica e la rete 5G. Il progetto prevede anche la connessione internet ultraveloce per le aree rurali. Lo scopo sarebbe quello di sviluppare una nuova fase dell’agricoltura.
Infrastrutture
Un altro tema noto è quello delle infrastrutture. Si va dall’ottimizzazione della rete ferroviaria e stradale alle dighe passando per una modernizzazione della rete idica.
Green Economy
Pilastro della nuova Unione europea di Ursula von der Leyen, la Green Economy rientra quasi obbligatoriamente nel piano rilancio del governo. Il processo prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici ma anche lo sviluppo dell’economia circolare.
Industria
Nel piano rientra anche il rafforzamento del settore industriale italiano, che deve essere modernizzato ed ottimizzato.
Le filiere produttive
In questo capitolo si parla del turismo, del patrimonio artistico dell’Italia, ma anche del settore dell’auto. Si tratta di un progetto di riqualificazione e per il rilancio dei veicoli meno inquinanti, il linea con il piano green.
Meno burocrazia nella pubblica amministrazione
Il governo si pone l’obiettivo di sburocratizzare la Pubblica Amministrazione, uno dei problemi storici del nostro Paese.
Riforma della Giustizia
Un altro tema anticipato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è quello della Giustizia, con una riforma che deve rendere l’Italia più competitiva e appetibile per investitori, imprenditori e aziende.
La ricerca
L’emergenza coronavirus ha acceso la luce dei riflettori su un altro problema cronico dell’Italia, quello della ricerca. Non è un caso che nel corso degli ultimi anni migliaia di professionisti, formatisi in Italia, si siano trasferiti all’estero, dove hanno trovato un posto di lavoro e/o un miglior compenso.
La sanità
Il sistema sanitario italiano, messo a dura prova dall’emergenza coronavirus, va recuperato, rafforzato e migliorato. Il tutto rientra nel piano di un’Italia più equa in grado di contrastare le disuguaglianze sociali.
Il nodo dei tempi tecnici
Chiarito a grandi linee il programma, resta da sciogliere il nodo dei tempi tecnici. I nove capitoli hanno ovviamente sottocapitoli operativi che dovranno essere messi in atto. Resta da capire quando, come e con quali fondi.