Pino Insegno: “Mi odiano perchè approvo Giorgia Meloni”

Pino Insegno: “Mi odiano perchè approvo Giorgia Meloni”

Il conduttore, che presto tornerà ad interpretare il ruolo del “Mercante in Fiera”, ha parlato della sua amicizia con la premier.

Pino Insegno si sente “odiato perchè approvo la Meloni“. Questo il commento del conduttore romano, finito da mesi al centro di alcune polemiche a causa della sua amicizia con l’attuale presidente del Consiglio che, recentemente, gli avrebbe anche permesso di tornare alla Rai. Il legame fra i due dura da circa vent’anni e ha visto Pino Insegno condurre anche alcuni eventi elettorali di Fratelli d’Italia.

Nel corso della mia carriera – racconta Insegno in un’intervista a Libero – ho incrociato 11/12 governi di ogni colore, fino a quando diventa presidente del Consiglio una persona della quale approvo alcune scelte sociali. Perché non dovrei appoggiarla? Mi sono sentito dire che un attore non deve schierarsi. E chi l’ha detto? Vedo ogni giorno tanti illustri colleghi parlare e dire la loro dal palco del 1° Maggio in giù…”.

All’inizio – commenta il conduttore – l’ho vissuto male non essendo abituato ai clamori esterni al mio mondo. Mi chiedevo: ma perché non mi giudicano per quello che so fare e valgo oggettivamente come artista? Perché continuano a creare polemiche ad arte, sperando che io risponda per dare verità a quelle che sono in realtà solo falsità? Sono stato in Rai dal 1983 con Gino Bramieri e l’Allegra Brigata per oltre vent’anni, poi ci sono tornato e fino allo scorso anno ho fatto Voice Anatomy”.

Il mondo dei social

Per Pino Insegno “i social lasciano il tempo che trovano. Io faccio sempre una battuta: Gesù aveva solo dodici follower e uno ha abbandonato il gruppo. Guardate un po’ che ha fatto! Quindi dico: ben vengano le piattaforme sulle quali scegli i film che vuoi, mal vengano i social sui quali c’è chi, dietro falso nome, si nasconde per spargere odio e falsità”.

Io – conclude il conduttore – non sono Gabriele D’Annunzio, poeta vate che con la sua cultura è diventato espressione di un movimento politico. Sono Pino Insegno, amico della gente, faccio il mio lavoro da artista e, senza urlarlo ai quattro venti, cerco di fare anche qualcosa di importante in ambito sociale. Ma questo non interessa a nessuno perché davvero pochi scrivono di chi sta male veramente…”.