La Corea del Sud sarebbe afflitta da un nubifragio tra i più violenti degli ultimi 80 anni. Da ieri, le strade di Seoul sono fiumi in piena.
Stando al resoconto della stampa internazionale, sarebbero almeno sei le persone disperse, mentre centinaia sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. I morti sono 7, ma il bilancio effettivo potrebbe amplificarsi nelle prossime ore. Moltissime le strade fuori uso e gli edifici danneggiati.
Le immagini, diventate virali in pochissimo tempo, palesano linee metro sommerse e auto galleggianti all’interno di incredibili torrenti formatisi al centro della città.
Il presidente Yoon Suk-yeol ha convocato una riunione di emergenza del governo per parlare dell’allarme maltempo e coordinare i soccorsi per dispersi e sfollati. Fuori servizio molte strutture pubbliche della capitale.
Il quartiere di Gangnam
Il quartiere più flagellato sarebbe quello di Gangnam, a Seoul. Secondo quanto comunicato dalle autorità, la maggior parte delle persone decedute sono rimaste intrappolate nelle loro banjiha, ossia gli appartamenti popolari seminterrati.
I residenti sono morti annegati in casa. Le operazioni di soccorso sarebbero ancora in atto: nella maggioranza dei casi, risulta complicato anche solo recuperare i corpi. Nel frattempo, il Ministero dell’Interno ha messo in guardia i cittadini, annunciando un ennesimo peggioramento nelle prossime ore, con precipitazioni fino a 300 mm sulla capitale e sulla provincia di Gangwon. L’ondata di maltempo dovrebbe durare fino a domani.
Il Korea Forest Service ha comunicato un allarme frana per 47 città e contee del Paese. Il problema riguarda anche 8 distretti di Seoul e diverse zone delle province di Incheon Gyeonggi, Gangwon e Chungcheon.