Più opere d’arte e Intelligenza Artificiale per ripensare il futuro in chiave sostenibile

Più opere d’arte e Intelligenza Artificiale per ripensare il futuro in chiave sostenibile

Arte e AI sono risorse fondamentali per immaginare un futuro più sostenibile, anche mettendo in discussione il Green Thinking: il punto di vista di Sergio Durante, ingegnere, imprenditore e artista.

Realizzare opere d’arte potenti ed espressive, ma anche lasciare spazio alle innovazioni tecnologiche generate dall’Intelligenza Artificiale: e se fosse questa la ricetta per immaginare un futuro sostenibile e pensare realmente al bene del pianeta e dei suoi abitanti?

A portare avanti questa teoria è Sergio Durante, da sempre sostenitore dell’espressione artistica libera e priva di limiti, ma anche di un modo di pensare svincolato da ogni condizionamento mediatico mirato a sostenere il “Green Thinking” come unico modus operandi possibile, mirato a cambiare le abitudini di consumo ma in grado di generare benefici solo per pochi.

Sergio Durante: ingegnere, imprenditore e artista

Nato a Genova e laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino, Sergio Durante è ingegnere meccanico automobilistico ma anche imprenditore di successo. Ha debuttato professionalmente all’interno del Centro Ricerche FIAT e del celebre “AMRC with Boeing” in Inghilterra, occupandosi della coordinazione dei progetti di ricerca ed entrando a far parte del CdA.

Oggi Durante guida tre realtà diverse: D4S attiva nel settore dell’ingegneria meccanica e ibrida avanzata, Durante Space Tech che opera nel campo delle applicazioni high-tech aeronautiche e spaziali e DIAD Group ES, specializzata nel settore delle innovazioni ecosostenibili.

È anche presidente della WhiteBlood Foundation dal 2021, Associazione no-profit fondata insieme alla dott.sa Veronika Statauskiene e all’avv. Max Veronese con un obiettivo ambizioso: dare vita a un collettivo di artisti caratterizzato da una vocazione prettamente internazionale.

L’arte come risorsa di sensibilizzazione ambientale

Le opere d’arte hanno il potere di veicolare un messaggio importante e rappresentano una risorsa fondamentale per orientare le persone verso il rispetto non solo del pianeta, ma anche dei suoi abitanti.

Per questo, secondo Sergio Durante, le manifestazioni artistiche dovrebbero essere considerate entità intelligenti e degne di rispetto, esattamente come se fossero persone.

È l’informazione di massa, invece, a spingere verso l’acquisto di determinati prodotti e veicoli per finalità green, fornendo motivazioni lontane dalla reale tutela dell’ambiente.

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale

L’interconnessione dei cervelli umani attraverso la rete ha incentivato in modo notevole lo sviluppo tecnologico: citando gli studi di Emanuele Severino, Durante sostiene questa teoria da 30 anni e ritiene che la diffusione della AI abbia contribuito a potenziare “l’Uragano Tecnologico”.

“A differenza di molti profeti di sventura – afferma Durante -, io vedo molto positivamente la AI. Alcuni miliardari credono che le AI saranno i loro futuri schiavi che sgobberanno gratis per mantenere il loro controllo sulle risorse e sul pianeta. Io fossi in loro non ne sarei molto sicuro. Un’intelligenza che molto probabilmente supererà quella umana di parecchi fattori non impiegherà molto a capire come funziona e agire di conseguenza.”

Opera Napster Whiteblood

Green Thinking: ecologia o speculazione?

Cosa è green e cosa è più vicino alla pura speculazione? Rispondere a questa domanda significa compiere analisi precise su ogni azione presentata come salvifica per il pianeta. Già nel 2007 il team di Durante Space Tech ha avviato diverse sperimentazioni sul riciclo delle fibre di carbonio, seguendo i principi della “Life Cycle Analysis”.

Secondo al LCA, infatti, ogni singola componente di un prodotto dovrebbe essere esaminata per valutare le emissioni e l’energia utilizzate per produrla, per disassemblarla, per riciclarla e smaltirla.

Ed ecco un esempio pratico: per costruire un veicolo a emissioni zero potrebbe essere necessario ricavare le materie prime trivellando una buona parte del Sud America, mentre per smaltirlo si dovrebbero spedire le scorie tossiche nello spazio. Il risultato non può essere certo definito green, tenendo conto del bilancio energetico, dell’inquinamento e del rapporto tra costi e benefici.