Allarme del Presidente Mattarella su Pnrr

Allarme del Presidente Mattarella su Pnrr

Ieri la premier Giorgia Meloni ha avuto un lungo colloquio con il presidente Mattarella soprattutto sul Pnrr.

Un confronto a 360 gradi a pranzo tra la presidente del Consiglio Meloni e il capo dello Stato Mattarella al Colle ieri mattina. La premier ha parlato di un “lungo e cordiale colloquio“. Tra i temi l’emergenza migranti, il nuovo codice degli appalti e in particolare l’attuazione del Pnrr.

Un pranzo definito da Palazzo Chigi “molto positivo e costruttivo”, all’insegna della “piena cooperazione”. Sulla stessa linea le fonti del Quirinale che ha parlato di un clima di “cordialità e collaborazione”.

Il colloquio si è protratto più a lungo del previsto tanto che la premier ha dovuto rinunciare alla trasferta di Udine dove avrebbe dovuto chiudere la campagna elettorale per le regionali del Friuli Venezia Giulia a sostegno del governatore Fedriga.

Sergio Mattarella

I timori del presidente sui ritardi

I due hanno fatto il punto sulla politica estera e sui dossier interni che stanno impegnando il governo. Il punto su cui più si sono soffermati però è stato il Pnrr, tema che preoccupa abbastanza il presidente Mattarella.

Per il capo dello Stato sono allarmanti le tempistiche sulla realizzazione del piano e considera un segnale negativo il fatto che la Commissione Ue si sia presa un mese in più per sbloccare l’ultima tranche di fondi.

Anche Gentiloni, commissario europeo agli affari economici, ha sollecitato Meloni ad accelerare i tempi del piano e non è escluso un confronto con il presidente Mattarella in questi giorni che si trova a Roma. Giorgia Meloni ha ammesso che ci sono degli ostacoli ma resta positiva dicendo che il governo sta “promuovendo un lavoro capillare e certosino per rimodulare un Pnrr che non abbiamo scritto noi, ma sul quale non stiamo facendo altro che cercare di renderlo compatibile con quello che era stato scritto, ma anche con priorità nuove per la nostra nazione, a partire dal tema della sicurezza energetica”.

La difesa di Meloni: piano “ereditato”

La premier ribadisce di aver “ereditato” il piano dal governo Draghi, pur non facendo il suo nome, a cui nei giorni scorsi ha imputato la colpa di questi ritardi. Inoltre, stando ad un’indiscrezione di Repubblica Meloni avrebbe poi telefonato all’ex premier spiegando che le sue accuse non erano rivolte a lui bensì allo “strabismo” dell’Ue. “È in corso un confronto con la Commissione europea, alcuni progetti hanno delle criticità e il governo lavora per superarle. I limiti del Pnrr sono legati alla fine dell’era in cui il Piano è stato concepito”, ha spiegato Meloni.

Doveva servire a traghettare l’Italia in un mondo ideale, poi è arrivato quello reale: inflazione e guerra. Le premesse si sono scontrate con l’aumento dei prezzi delle materie prime che servono a costruire le infrastrutture e allo choc energetico accelerato dall’invasione dell’Ucraina” ha sottolineato la presidente Meloni.