Il sequestro del Ponte Morandi di Catanzaro è stato disposto dalla Procura alla luce delle intercettazioni telefoniche tra addetti ai lavori.
La Procura ha sequestrato il Ponte Morandi di Catanzaro (ufficialmente viadotto Bisantis) ipotizzando che siano stati utilizzati materiali scadenti per la manutenzione della struttura. Nel corso dell’operazione sono scattate sei misure cautelari.
Sequestrato il viadotto Bisantis, il Ponte Morandi di Catanzaro
Il sequestro è scattato nel corso di un’indagine sulla manutenzione del ponte. In base alle intercettazioni telefoniche, gli inquirenti ipotizzano che siano stati utilizzati materiali scadenti per la manutenzione del ponte.
Oltre alla chiusura del ponte sono scattate sei misure cautelari. Due imprenditori sono stati trasferiti in carcere, uno si trova invece agli arresti domiciliari. Tra gli arrestati ci sarebbe anche un militare della Guardia di Finanza.
Secondo le ipotesi degli inquirenti, i lavori di manutenzione alla struttura condotti da una delle società sono stati fatti con materiale scadente che quindi non hanno apportato migliorie al ponte e non hanno risolti i problemi legati al tempo e all’usura.
Nelle intercettazioni alcuni degli addetti ai lavori ipotizzano addirittura il crollo del ponte. Per questo motivo la Procura ha deciso di intervenire mettendo i sigilli alla struttura. Il ponte si trova lungo la statale 270. La Procura, nel sequestrare la struttura, ha disposto comunque la facoltà d’uso. Questo significa che le auto e i mezzi possono continuare a transitare sulla struttura.
Il ponte costruito con la stessa tecnica utilizzata per la realizzazione del ponte di Genova
Il Ponte risale al 1962, anno di costruzione. La struttura è stata costruita con la stessa tecnica utilizzata per la realizzazione del Ponte Morandi di Genova, che ufficialmente si chiama viadotto Bisantis.