Matteo Salvini esclude il nome Berlusconi per il Ponte sullo Stretto e annuncia circa 400 espropri con indennizzi superiori alla norma.
Il dibattito sull’intitolazione del futuro Ponte sullo Stretto di Messina si è riacceso dopo le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. In un’intervista a Rtl riportata da adnkronos.com, alla domanda su chi potrebbe dare il nome al ponte, ha risposto: “A chi mi piacerebbe intestare il Ponte sullo Stretto di Messina? Mi piacerà chiederlo a italiani”.
Nonostante il nome di Silvio Berlusconi sia stato ipotizzato da molti, Salvini ha scelto di non confermare questa possibilità, spiegando: “Berlusconi è un grande e nel Ponte ha creduto e lavorato, ma ha già l’aeroporto di Malpensa…”. Una presa di posizione chiara, che lascia intendere una volontà di coinvolgere l’opinione pubblica nella decisione.

Espropri e compensazioni superiori alla norma
Oltre alla questione simbolica, Salvini ha affrontato anche aspetti pratici del progetto. In particolare, ha parlato degli espropri previsti per l’avvio dei lavori: “Saranno circa 400, su entrambe le sponde, e saranno indennizzati anche con una quota maggiore rispetto all’usuale, e quindi penso che tutti avranno soddisfazione”.
L’annuncio punta a tranquillizzare i proprietari coinvolti, assicurando non solo trasparenza, ma anche generosità nei risarcimenti rispetto agli standard ordinari.
Tempistiche e ruolo della Corte dei Conti
Per quanto riguarda l’iter autorizzativo, Salvini ha evidenziato che l’unico passaggio mancante è la registrazione del progetto da parte della Corte dei Conti. Alla domanda sulla sua approvazione, ha risposto: “Nella vita non c’è mai niente di scontato”. Tuttavia, ha aggiunto: “Occorre solo la registrazione della Corte dei Conti e siamo ad agosto, quindi si ipotizza che entro un mesetto possa arrivare”, concludendo: “Contiamo di partire tra settembre e ottobre”.
Tra simbolismo politico, diritti dei cittadini ed efficienza amministrativa, il progetto del Ponte sullo Stretto continua a far discutere. Le parole di Salvini delineano un approccio deciso ma attento alle sensibilità pubbliche, sia nella scelta del nome, sia nella gestione degli espropri e delle tempistiche.