Non fa sconti Nicola Porro che ha avuto modo di sottolineare diverse questioni relative alla sinistra, compresa una “virata” su Berlusconi.
Sempre molto attento alle tematiche di attualità del mondo e alla politica italiana, Nicola Porro è tornato a parlare della sinistra e lo ha fatto nel libro ‘Gli altarini della sinistra’ di cui ha discusso con Libero sottolineando anche alcuni aspetti legati alla “virata” dell’attuale opposizione sulla figura del compianto Silvio Berlusconi.
Porro e la virata della sinistra su Berlusconi
Intervistato da Libero, Porro ha voluto sottolineare alcuni “doppi standard” della sinistra su diversi argomenti. Cose che il noto giornalista e presentatore tv ha menzionato anche nel suo libro ‘Gli altarini della sinistra”.
Sono diversi gli spunti in materia di giustizia, immigrazione e media ma anche a proposito di una figura storica per la politica italiana, ovvero quella di Silvio Berlusconi.
In particolare Porro ha risposto a proposito dell’atteggiamento della sinistra successivamente alla morte del Cavaliere e a come una parte di essa abbia reagito quasi rivalutando le doti dell’ex Premier per sminuire quelle di chi sta ora al Governo.
“L’idea è quella di delegittimare l’avversario purché sia”, ha spiegato Porro. “La finta piroetta su Berlusconi non è affatto una lezione imparata, anche perché, se vuole, il governo odierno altro non è che il frutto dello schema che Berlusconi inventò nel ’94. La rivoluzione liberale non l’avrà fatta, ma il centrodestra unito l’ha creato eccome”.
La guerra e la posizione su Hamas
Tra gli altri passaggi dell’intervista, spiccano delle critiche sulla mancata presa di posizione netta nella guerra tra Israele e Hamas: “Una contraddizione gigantesca. Che poi se ci dovesse essere qualcuno pronto a dover difendere senza se e senza ma realtà come i kibbutz israeliani dovrebbero essere loro. Invece simpatizzano per Hamas persino di fronte a una tregua, quella concessa da Israele, che è un regalo fatto ai terroristi, un orrore della storia basato sul principio che i bambini possano essere trattati come merce di scambio”.