Portapacchi per auto: caratteristiche e modelli in vendita
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Direttore: Alessandro Plateroti

Portapacchi per auto: caratteristiche e modelli in vendita

Portapacchi auto

Molte auto sono predisposte per il montaggio di un portapacchi sul tetto; in commercio ve ne sono di vari tipi, a seconda delle esigenze.

Quando si va in vacanza o si affronta un lungo viaggio con la propria auto, spesso è necessario portare con sé una gran quantità di oggetti. Buona parte di questi viene solitamente alloggiata nel vano portabagagli posteriore, la cui capienza varia a seconda del singolo modello di autovettura e del tipo di carrozzeria: station wagon e monovolume sono le configurazioni che offrono maggior spazio di carico, in quanto pensate principalmente per questo genere di esigenze.

Può capitare che il portabagagli da solo non basti a contenere tutto il necessario che si vuole portare in viaggio, a meno di non impegnare anche i sediolini posteriori, abbattendoli per ampliare il vano di carico oppure occupandoli con gli oggetti che si ha bisogno di trasportare. In casi del genere è utile avere a disposizioni un portapacchi per auto: vediamo di seguito di cosa si tratta.

Cos’è il portapacchi auto

Il portapacchi per auto è un accessorio destinato ad essere installato sul tettuccio della carrozzeria di un’autovettura. Com’è facile intuire dal nome stesso, la sua funzione è quella di consentire il carico di pacchi o bagagli, assicurandoli in maniera tale che non si muovano durante il trasporto o, peggio, finiscano sulla carreggiata costituendo un pericolo per gli altri veicoli in transito.

Oltre ad una funzione chiaramente pratica, il portapacchi ne assolve anche una di carattere estetico, dal momento che consente di portare oggetti ingombranti sul tettuccio senza collocare questi ultimi a contatto diretto con la superficie della carrozzeria; in tal modo si evitano danni alla verniciatura, come ad esempio graffi o abrasioni.

In generale, un portapacchi per auto è un supporto accessorio rigido, aperto o chiuso, collocato nella maggior parte dei casi sul tettuccio del veicolo. Talvolta l’accessorio non può essere montato al tetto per via della capote apribile; ne è un esempio la vecchia FIAT 500 che, essendo decappottabile, offriva la possibilità di acquistare una piccola griglia metallica – dotata di cinghie di sicurezza per assicurare il bagaglio – da collocare al posteriore, tra le due griglie di areazione del vano motore.

Portapacchi auto
Portapacchi auto

I vari tipi di portapacchi

In commercio vi sono diversi tipi di portapacchi per auto, che si differenziano per forma e dimensioni. Una prima distinzione da fare, però, è quella tra accessorio di serie e optional; alcuni modelli di auto sono equipaggiate con barre al tetto di serie, per tutta la gamma o per alcuni allestimenti. Altri, invece, ne sono sprovvisti; per questi ultimi, se vi è la possibilità di montarli, le Case produttrici offrono i mancorrenti – magari cromati, satinati o rifiniti in altro modo – come accessorio a pagamento, acquistabile a parte. In tal caso, è possibile che l’accessorio venga fornito da un’azienda specializzata in questo genere di articoli (come ad esempio la MOPAR per i modelli del Gruppo FCA).

Al netto di questa distinzione, i portapacchi tetto auto possono essere distinti in tre tipologie, a seconda della forma del supporto utilizzato:

  • le barre portapacchi trasversali (mancorrenti o barre portatutto). Sono la versione più comune e diffusa di questo accessorio; consistono in due aste trasversali, che possono essere allestite sul tettuccio del veicolo sia in senso latitudinale sia in senso longitudinale. Se sono di serie, presentano anche degli agganci o dei sistemi di bloccaggio regolabili, in modo tale da poter assicurare il bagaglio durante il trasporto; se si tratta di accessori aftermarket, possono presentare dei sistemi di ancoraggio (e regolazione) alle barre al tetto di serie, una parte “decorativa” della carrozzeria non adatta a trasportare alcun ingombro senza un altro supporto;
  • il box portapacchi è una ampio baule rigido chiuso, realizzato in polipropilene o materiali simili. Può essere agganciato alle barre della carrozzeria per mezzo di appositi agganci; in genere servono almeno quattro barre di sostegno per assicurare il box al tetto dei veicolo senza che venga a contatto diretto con la superficie verniciata. Il box portapacchi è la soluzione ideale per il trasporto di oggetti che non trovano posto in auto o nel bagagliaio e non possono essere esposti alle intemperie ed agli agenti atmosferici durante il trasporto; può essere di forma squadrata oppure affusolata;
  • il portapacchi universale può essere costituito da barre, box o cestello; viene definito universale poiché è dotato di sistemi di ancoraggio che si adattano a numerosi modelli di auto; sono la soluzione più flessibile e spesso più economica per attrezzare il tettuccio di un’autovettura.

Quanto costa un portapacchi per auto

L’acquisto di un portapacchi rappresenta una spesa tutto sommato modesta; il costo di questo tipo di accessorio dipende dalla tipologia, dal volume di carico (nel caso dei box portapacchi, quelli più grandi superano i 400 litri) e dalla marca che lo produce. Per quanto gli articoli nuovi, il costo va dai 40 ai 2000 euro; le barre trasversali sono quelle che costano meno; per un portapacchi usato è possibile spendere poche decine di euro in meno , salvo il caso in cui si tratti di accessori di ‘marca’, compatibili solo con un particolare modello di auto.

Riferimenti normativi: limiti di sagoma e sistemazione del carico

L’uso di box e barre portapacchi aumenta l’altezza complessiva del veicolo. Per non incorrere in sanzioni è bene tener presente le disposizioni del Codice della Strada. L’articolo 61 individua un’altezza massima in 4 metri; i trasgressori rischiano una sanzione pari al pagamento di una somma in denaro compresa tra 419 e 1.682 euro.

Per quanto riguarda il carico, il riferimento è l’articolo 164 del Codice Stradale. Il dispositivo stabilisce che il carico, oltre a rispettare i limiti di sagoma, “deve essere sistemato in modo da evitare la caduta o la dispersione dello stesso; da non diminuire la visibilità al conducente né impedirgli la libertà dei movimenti nella guida; da non compromettere la stabilità del veicolo“. Inoltre, il carico non può sporgere in avanti ma “può sporgere longitudinalmente dalla parte posteriore, se costituito da cose indivisibili, fino ai 3/10 della lunghezza del veicolo stesso, purché nei limiti stabiliti dall’art. 61“.

In caso di sporgenza laterale, questa non deve andare oltre i 30 cm dalle luci di posizione. La sanzione per chi viola queste disposizioni consiste in una multa da 84 a 335 euro.

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ultimo aggiornamento: 14 Gennaio 2020 17:08

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