Nuove rivelazioni di Emanuele Pozzolo per il caso dello sparo alla festa di Capodanno a cui era presente anche il sottosegretario Andrea Delmastro.
Ha sempre sostenuto di non essere stato lui a far partire il colpo di pistola alla “famosa” festa di Capodanno a Rosazza. Adesso, Emanuele Pozzolo torna a parlare e lo fa a La Sesia – Vercelli raccontando alcuni dettagli inediti riguardanti proprio il possesso dell’arma da fuoco e le azioni che sarebbero avvenute durante il party di fine anno a cui era presente anche il sottosegretario Andrea Delmastro.
Pozzolo: “Non ho sparato io”
Sebbene di recente la perizia balistica sullo sparo di Capodanno abbia portato ad una ricostruzione abbastanza chiara di quanto avvenuto, mettendo nei guai Pozzolo, il diretto interessato non sembra essere intenzionato a cambiare la sua versione sostenendo di non essere stato lui a far partire il colpo di pistola: “Non c’è una sola persona che abbia dichiarato che il colpo è partito dalla mia mano. Però le indagini sono state svolte in un’unica direzione, per dimostrare la mia colpevolezza”, ha detto il deputato di FdI.
Ulteriore precisazione poi: “Voglio precisare che in quanto successo a Rosazza non c’è stato niente di doloso, ma colposo: nessuno ha voluto intenzionalmente sparare, è stato un incidente. Io ho sempre e solo detto che il colpo non è partito da me, che non sono stato io a sparare. Non ho mai dichiarato che il ferito si è sparato da solo, né ho puntato il dito su altri. Di certo la pistola non era in mano mia”.
“Perché avevo la pistola a Capodanno”
Nel corso dell’intervista, a Pozzolo è stato fatto notare che, al netto della sua difesa, resti comunque l’unico indagato: “Questo nonostante nessuno abbia mai detto chiaramente che quel colpo è partito dalla mia mano. L’impressione è che non si sia voluto capire come sono andate davvero le cose, individuando un colpevole senza ipotesi alternative”.
Un particolare passaggio risulta essere molto interessante, quello legato al porto d’armi concesso al deputato: “Il porto d’armi per difesa personale mi è stato concesso per i temi di cui mi occupo da qualche anno, in particolare i rapporti con la dissidenza iraniana”, ha detto.
Da qui anche un sassolino con tanto di verità sui motivi che abbiano portato Pozzolo a portarsi la pistola alla festa: “Il porto d’armi per difesa personale consente l’acquisto, la detenzione e ovviamente, appunto, il porto di un’arma corta. Non potevo certo lasciare la pistola in auto, incustodita, neppure a casa, senza un controllo. Per questo ritengo che l’accusa di porto d’armi abusivo sia ridicolo”.