La conferma della candidatura di Ursula von der Leyen arriva nonostante le tensioni interne.
Il Partito popolare europeo (Ppe) ha ufficialmente confermato Ursula von der Leyen come la sua candidata alla presidenza della Commissione europea per le prossime elezioni.
Questa decisione denota un voto che, nonostante la larga maggioranza, ha evidenziato fratture all’interno del partito. Di 499 votanti, 489 voti sono stati considerati validi: 400 a favore e 89 contrari, segnando così il percorso per il potenziale secondo mandato della presidente uscente alla guida dell’Unione Europea.
Von der Leyen: una vittoria significativa, ma non unanime
La candidatura di von der Leyen ha ricevuto un’approvazione schiacciante, testimoniando il forte sostegno del Ppe alla sua leadership.
Tuttavia, gli 89 voti contrari riflettono un’opposizione significativa, ponendo in evidenza le sfide interne che il partito dovrà affrontare in vista delle elezioni. La presidente uscente della Commissione ha espresso un rifiuto categorico di possibili accordi con l’estrema destra, chiudendo la porta a qualsiasi collaborazione con partiti come il Rassemblement National in Francia e l’Afd in Germania, noti per le loro posizioni populiste e nazionaliste.
L’annuncio della candidatura ha riacceso le tensioni all’interno del centrodestra italiano, con Forza Italia che appoggia la presidente uscente, mentre la Lega lancia attacchi severi contro di lei. Anche se Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia non hanno preso una posizione ufficiale, è chiaro che l’orientamento sarà verso un sostegno, se non esplicito, almeno tacito, alla presidente uscente, sottolineando la complessità del panorama politico europeo in vista delle prossime elezioni.
L’affondo della Lega
“Non ci devono essere dubbi sulla posta in gioco di queste elezioni: la nostra Europa pacifica e unita è messa in discussione come mai prima dai populisti, dai nazionalisti, dai demagoghi“, ha dichiarato presidente uscente, sottolineando la critica verso forze politiche che, secondo lei, minacciano i valori fondamentali dell’Unione Europea.
Dal canto suo, la Lega non ha risparmiato critiche, accusando la Commissione di von der Leyen di promuovere politiche dannose per l’Italia e per l’Europa.
Dalle questioni migratorie alle politiche ambientali, evidenziando una netta opposizione alla sua leadership e alle sue politiche. “A distruggere l’Europa sono le politiche folli di questa sciagurata e sinistra Commissione“, ha affermato il partito in una nota, ribadendo la propria posizione critica nei confronti dell’attuale gestione dell’UE.