Precettazione in caso di sciopero: cosa è e come funziona
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Direttore: Alessandro Plateroti

Precettazione in caso di sciopero: cosa è e come funziona

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Diatriba in corso tra Salvini e Landini della Cgil in vista dello sciopero del 17 novembre. Il ministro ha firmato la precettazione.

Lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per venerdì 17 novembre continua ad essere argomento di dibattito in Italia. In modo particolare c’è grande tensione tra il Ministro Matteo Salvini e il segretario della Cgil Maurizio Landini. Nelle ultime ore il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture ha firmato la precettazione dello sciopero, ovvero il provvedimento per limitare dalle 9 alle 13 lo “stop” per il settore trasporti. Una situazione che ha visto i sindacati schierarsi contro confermando l’intenzione di procedere comunque.

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Cosa è e come funziona la precettazione

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La precettazione, come anticipato, è un provvedimento amministrativo con cui si può limitare lo sciopero, che è un diritto riconosciuto dall’articolo 40 della Costituzione. Tale provvedimento può disporre il differimento o la riduzione della durata dello sciopero.

Secondo come riferito da Il Giornale, l’articolo 8 stabilisce che il presidente del Consiglio o un ministro da lui delegato possono intervenire di fronte a un “fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti”. In pratica possono intervenire quando l’astensione collettiva dal lavoro può provocare importanti conseguenze negative per il mancato funzionamento dei servizi di preminente interesse generale.

Tale provvedimento deve essere adottato 48 ore prima dell’inizio dell’astensione collettiva, salvo il caso in cui sia ancora in corso il tentativo di conciliazione o sopravvengano ragioni di urgenza.

Ad adottare la precettazione è il presidente del Consiglio o, in caso di rilevanza nazionale, un ministro da lui incaricato su richiesta della Commissione di garanzia.

Eventuali sanzioni

Nel caso in cui i lavoratori che scioperano non rispettino i termini previsti dalla legge ci possono essere delle conseguenze. Si parla di una sanzione amministrativa pecuniaria (una multa) da un minimo di 500 euro ad un massimo di 1.000 euro per ogni giorno di mancata ottemperanza.

Anche gli stessi sindacati possono ricadere in delle sanzioni. In questo caso si parla di cifre più elevate: da 2500 euro fino a 50 mila per ogni giorno di mancata ottemperanza.

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ultimo aggiornamento: 15 Novembre 2023 12:18

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