Precetto su sentenza, tutto quello che c’è da sapere: cos’è, in cosa consiste, caratteristiche ed entro quanto tempo scade
Precetto su sentenza, ecco una serie di informazioni generali su questa tipologia di atto che generalmente viene consegnato al debitore.
Precetto su sentenza
L’atto di precetto su sentenza viene presentato autonomamente dal creditore nei confronti del debitore considerato inadempiente del pagamento.
Brevemente esso non è altro che un’intimidazione che il creditore presenta per sollecitare il debitore, in modo da persuaderlo a saldare i propri debiti. Teniamo presente che, quando si riceve un atto di precetto, è perché il creditore ha già avviato una pratica di riscossione, dopo aver avuto parere positivo quantomeno dal giudice di pace.
In caso di inadempimento si procederà all’esecuzione forzata.
All’interno del precetto il creditore è chiamato a specificare il titolo esecutivo, ossia l’oggetto riguardante l’inadempimento del debitore. In caso di titolo costituito da sentenza andrà citata nell’atto, in caso di decreto ingiuntivo nell’atto di precetto dovranno essere presenti gli estremi. Non solo, se il titolo riguarda un assegno o una cambiale in questo caso il creditore dovrà copiare interamente il contenuto scritto.
Scadenza atto di precetto, cosa fare?
Entro quanto scade un precetto su sentenza? E soprattutto cosa bisogna fare in caso di ricezione? Generalmente il precetto su sentenza presenta una scadenza fissata intorno a 90 giorni dalla ricezione della notifica da parte del debitore. Ciò significa che trascorsi 90 giorni il creditore potrà procedere, in caso di inadempimento, all’invio di un’altra notifica e solo successivamente all’esecuzione forzata dei beni pignorabili del debitore.
Teniamo presente che, nella maggior parte dei casi, un atto di precetto viene presentato dopo che il creditore ha avuto parere positivo da un legale esperto in materia. Questo a sua volta si sarà rivolto al giudice di pace, il quale avrà dato il proprio benestare a procedere. Il che significa che nella maggior parte dei casi la legittimità del credito è già stata riconosciuta. Per questo motivo, in presenza di un atto di precetto, la cosa migliore da fare per il debitore sarebbe pagare il dovuto senza ulteriori opposizioni, dal momento che, se si è giunti al precetto, significa che il debito doveva essere saldato molto tempo prima.
Per quei rari casi in cui il debitore abbia effettivamente ragione di pensare di essere dalla parte della ragione, i due principali strumenti di per opporsi a un atto di precetto sono:
Il debitore può richiedere appello contro la sentenza chiedendo al giudice di secondo grado di sospendere l’efficacia del titolo. Durante la prima udienza spetterà al magistrato valutare e decidere circa l’istanza, intanto la sentenza continuerà ad avere valore esecutivo giustificando il pignoramento dei beni;
il debitore può proporre opposizione all’esecuzione forzata in caso di presenza di vizio di forma dell’atto di precetto.
Atto di precetto, la Pubblica amministrazione ha più tempo per mettersi in regola
Normalmente la scadenza di un atto di precetto è fissata a 10 giorni dalla notifica dell’atto stesso. Se invece il debitore in difetto è una pubblica amministrazione, questa ha a disposizione 120 giorni per regolarizzare la propria posizione oppure opporsi alla procedura.
Fonte foto copertina: pixabay.com/it/leggere-imparare-scuola-studente-2007119/