Il premer del Kosovo dichiara che il rischio di un nuovo conflitto con la Serbia è molto alto.
Dopo quasi 25 anni dal conflitto in Kosovo, il rischio che scoppi una nuova guerra con la Serbia è alto e a dichiararlo è il premier socialdemocratico di Pristina. In un’intervista a Repubblica è seriamente preoccupato soprattutto dal fatto che dietro la Serbia di Vucic ci sia la longa manus di Putin. Il rischio è alto dice Albin Kurti, “siamo una democrazia che confina con un’autocrazia, del resto. Prima dell’invasione dell’Ucraina le possibilità erano poche, ora la situazione è cambiata” dichiara il premier kosovaro.
Per lui l’invasione russa in Ucraina e l’insurrezione dei serbi del Kosovo del nord sono collegate dall’idea fascista del panslavismo del Cremlino. “Se avremo un secondo episodio ad esempio in Transnistria, allora le probabilità che una terza guerra si sviluppi nei Balcani occidentali, in Kosovo, saranno altissime” presagisce Kurti. Il Parlamento serbo è a maggioranza filo-putiniano e Mosca è sempre pronta ad intervenire in aiuto dell’amico Vucic che incontra almeno due volte l’anno. Inoltre, i due paesi organizzano esercitazioni militari congiunte.
Nei Balcani c’è il pericolo di un’altra guerra alimentata da Putin
“Il pericolo c’è e lo avvertiamo” dice il premier del Kosovo. Anche la protesta riguardo ai documenti e alle targhe kosovare sorte a nord del paese a maggioranza serba è stata progettata dai piani alti, secondo il premier. “La protesta non si è generata spontaneamente dal basso, è stata organizzata da Belgrado e supportata dalla Russia” ha dichiarato Kurti.
Il Kosovo ribadisce la sua natura democratica e l’intenzione di entrare a far parte della Nato, un paese basato su valori euroatlantici, cosa che però potrebbe ulteriormente irritare la Serbia di Vucic.