Caso prescrizione, Italia Viva starebbe valutando l’ipotesi di una mozione di sfiducia al Senato contro il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Il caso prescrizione si potrebbe risolvere con una clamorosa mozione di sfiducia. La riforma della prescrizione continua ad agitare la maggioranza di governo che non riesce a vedere l’uscita del tunnel della crisi iniziata sul tema alla fine del 2019. Di fatto Italia Viva e Bonafede (con tutto il Movimento 5 stelle) sono al muro contro muro, e la speranza del Pd, che prova a moderare ma è più vicino ai renziani, è che il premier Giuseppe Conte possa pescare la soluzione dal cilindro. Difficile ma non impossibile. O meglio, difficile ma necessario se l’esecutivo vuole andare avanti.
Le trattative sulla prescrizione e le smentite di Bonafede
Le voci non ufficiali che circolano sulla prescrizione riportano di una trattativa serrata tra i pontieri della maggioranza che lavorano per raggiungere un compromesso. La smentita secca ma non necessariamente affidabile arriva dallo stesso Bonafede, che ha ribadito la sua intenzione di portare la sua proposta in Consiglio dei Ministri. Poi ha rincarato la dose facendo sapere di non essere intenzionato a tollerare minacce. Tanto meno dagli alleati, e il riferimento è a Matteo Renzi.
“La prescrizione andrà avanti ed entro dieci giorni sul tavolo del Consiglio dei ministri arriverà la riforma del processo penale e lì ognuno si prenderà le proprie responsabilità“, ha sentenziato Bonafede.
Prescrizione, Italia Viva pensa alla mozione di sfiducia Bonafede
Stando a quanto riferito da il Correre della Sera, Italia Viva starebbe prendendo in considerazione addirittura una mozione di sfiducia personale proprio nei confronti di Alfonso Bonafede. Con i voti del Centrodestra, che non avrebbe alcun motivo di salvare il ministro, il Guardasigilli dovrebbe fare un passo indietro lasciando la sua carica.
Gli effetti sul governo
Ma una mossa del genere e di questa portata anche mediatica rischierebbe di avere delle conseguenze non indifferenti sulla tenuta del governo. Italia Viva non è vista di buon occhio né dal Movimento 5 Stelle né dal Partito democratico, che temono un colpo di mano da parte di Matteo Renzi, costretto dal suo canto a fare i conti con i sondaggi che lo danno sotto al cinque per cento. Una posizione non proprio favorevole insomma per andare alla ricerca di gloria personale.