Il presidente Sergio Mattarella, insieme a Borut Pahor, è stato celebrato con una laurea honoris causa dalla Università di Trieste.
L’Università di Trieste ha celebrato il suo centesimo anniversario conferendo la Laurea magistrale Honoris Causa in Giurisprudenza al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’ex presidente della Slovenia Borut Pahor. Questo riconoscimento ha sottolineato il loro impegno nella promozione della pace e della riconciliazione tra i popoli.
Le loro azioni includono la visita congiunta nel 2020 al sacrario di Basovizza e al monumento ai caduti sloveni, simboli di un passato doloroso che entrambi i leader hanno affrontato insieme, promuovendo un messaggio di unità e rispetto reciproco.
La parole del presidente Mattarella
Durante la cerimonia, come riportato da Rainews.it, il presidente Mattarella ha sottolineato il ruolo delle università come luoghi di libero scambio di idee e critica. “Le Università sono sempre state luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere,” ha affermato il capo dello Stato, riconoscendo l’importanza di mantenere aperti i canali di dialogo e collaborazione anche in presenza di contrasti internazionali.
Il discorso di Mattarella ha anche evidenziato l’importanza di ricordare e rispettare le sofferenze storiche per costruire un futuro di rispetto e comprensione reciproca. L’istituzione del “Giorno del Ricordo” serve proprio a questo scopo: “Istituito dal Parlamento italiano nel 2004 e che richiama, in particolare, le sofferenze delle popolazioni istriane-giulianedalmate“.
Il messaggio di Borut Pahor
Le parole di Borut Pahor, rivolte a Mattarella durante la cerimonia, hanno rafforzato questo messaggio di amicizia e collaborazione: “Sei un grande statista e ci siamo aiutati a vicenda. Mi auguro che nel nostro mondo l’amicizia riesca a prevalere sul risentimento e l’odio.”
Questi riconoscimenti all’Università di Trieste non solo celebrano i 100 anni di eccellenza accademica e di impegno civile dell’ateneo, ma anche sottolineano l’importanza del dialogo interculturale e della memoria storica come fondamenti per una pace duratura e un futuro condiviso in Europa.
