Il Primo maggio: la storia della Festa dei lavoratori
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Il Primo maggio: la storia della Festa dei lavoratori

sciopero

Ideata nella Seconda Internazionale del 1889 per l’anno dopo. Da fonte di pressione per i governi un tempo a semplice simbolo oggi.

La prima occasione di celebrare il Primo maggio risale al 1890. Ci furono manifestazioni negli Stati Uniti e in Europa, ad eccezione del Regno Unito dove venne festeggiato la domenica, 4 maggio 1890. Ci furono cortei in moltissime città, alcuni composti da centinaia di migliaia di persone. “È stata semplicemente sconvolgente. Fin dove arrivava l’occhio erano tutti stretti stretti attorno all’altro“. Queste le parole di Friedrich Engels, autore insieme a Karl Marx del Manifesto del Partito Comunista.

La nascita della Festa dei lavoratori e le loro rivendicazioni

Il Congresso della Seconda Internazionale, tenutosi a Parigi nel 1889, aveva stabilito per il primo maggio dell’anno dopo una grande manifestazione internazionale. L’obiettivo era farsi ascoltare dai governi di tutto il mondo, perché riducessero la giornata lavorativa a 8 ore. Lo scopo in effetti era stato raggiunto, come ricorda anche Edmondo de Amicis all’inizio del suo romanzo “Primo maggio”, del 1896:

Alle sette in punto il signor cavalier Bianchini saltò giù dal letto e, affacciandosi alla finestra, ebbe due dispiaceri: vide che il cielo era tutto azzurro e che il muratore Peroni non era andato al lavoro.
Sciopero manifestazione

In America, inoltre, era stata prevista nel 1890 un’altra manifestazione per ricordare la rivolta di Haymarket, avvenuta a Chicago nel 1886. Il primo maggio di quell’anno era stato indetto uno sciopero alla fabbrica di mietitrici McCormick, che sfociò in scontri tra polizia e manifestanti. Qualche giorno dopo, presso Haymarket Square, un presidio di anarchici costituito per protestare contro le atrocità dello sciopero McCormick venne brutalmente travolto dalle autorità.

Dalla sacralità al ridimensionamento: i valori del Primo maggio

Nello stesso mese di maggio aveva avuto inizio una sorta di lotta culturale e politica nella società. La Chiesa Cattolica, e poi quelle riformate, si erano scagliate contro le rimanenze di antiche feste precristiane, legate alla fertilità della terra. Una lotta, infine, vinta dalla cristianità grazie all’intervento di personalità come Carlo Borromeo.

La nuova festa laica del Primo maggio, però, fece suoi alcuni aspetti delle antiche tradizioni pagane. Il politico e giornalista socialista Filippo Turati, infatti, ha definito il Primo maggio “la Pasqua della nostra fede“. Lo storico Ettore Ciccotti, invece, scrive ad inizio Novecento: “La propaganda è preghiera“.

Con il passare del tempo, la festa dei lavoratori è stata sempre più rilegata ad un livello simbolico. Questo è un chiaro indice per osservare la situazione del settore lavorativo, che negli ultimi anni ha subito una grave svalutazione dei valori.

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ultimo aggiornamento: 30 Aprile 2023 12:51

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