Procedura, l’ultimatum dell’Ue all’Italia: risposte in sette giorni e niente flat tax (almeno per il momento). Serve un taglio di 4 miliardi alla spesa pubblica.
Procedura, ultimatum dell’Ue all’Italia. Continua il braccio di ferro infinito tra Roma e Bruxelles. La Commissione europea continua a dirsi favorevole ad aprire una procedura di infrazione per debito eccessivo (cos’è e come funziona) mentre da Roma il governo italiano prova a tenere aperta la porta del dialogo.
Procedura, l’ultimatum dell’Ue all’Italia
L’Unione europea ha deciso di alzare l’asticella e ha chiesto all’Italia dati concreti per evitare una sanzione. La palla passa la ministro Giovanni Tria che con il premier Giuseppe Conte sta portando avanti la trattativa con l’Europa.
Le richieste di Bruxelles
Ma l’Unione europea non vuole lasciare carte bianca all’Italia. Se Roma vuole evitare le sanzioni dovrà assecondare alcune richieste. Un taglio di quattro miliardi delle spese preventivate per il 2019 e niente flat tax. Almeno per il momento. Inoltre Tria dovrà spiegare ai commissari come eviterà l’innesco delle clausole di salvaguardia – che prevedono l’aumento dell’Iva – per il 2020.
La trattativa tra l’Ue e l’Italia
Stando a quanto emerso fino a questo momento, la trattativa con i commissari europei non starebbe procedendo nel migliore dei modi.
Tria si trova di fatto tra due fuochi, quello europeo e quello italiano, con Matteo Salvini che continua a spingere per la realizzazione della tassa piatta e con Di Maio che non vuol sentir parlare di tagli.
La sensazione è che disinnescare la minaccia della procedura per infrazione non sia cosa semplice. E a quanto pare ora il tempo stringe. Pericolosamente.