Processo Giulio Regeni: cosa sta succedendo?
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Processo Giulio Regeni: cosa sta succedendo?

Giulio Regeni

Viene bloccata l’udienza per il processo del 3 aprile per l’omicidio di Giulia Regeni, in quanto gli indiziati sono spariti.

La premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, recentemente erano stati chiamati a testimoniare il 3 aprile all’udienza preliminare per il processo ai quattro indiziati per la morte di Giulio Regeni, il ricercatore 28enne morto misteriosamente a Il Cairo nel febbraio 2016. L’avvocatura dello Stato comunica però una novità: le testimonianze non possono più avvenire.

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Giulio Regeni
archivio Image / Cronaca / fiaccolata per Giulio Regeni / foto Clemente Marmorino/Image

Meloni e Tajani avrebbero dovuto riferire che il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, è disposto a collaborare per la risoluzione del caso. Ma il Tribunale ha bloccato il caso perché non si trovano i quattro indiziati, gli agenti dei servizi segreti egiziani sospettati delle torture e dell’omicidio di Regeni.

Il caso

Il giovane Regeni, il 25 gennaio 2016, fu sequestrato, torturato e ucciso e da allora non è stata ancora fatta giustizia e non è emersa la verità sull’omicidio avvenuto sette anni fa. Il suo corpo venne trovato una settimana dopo in una strada, pieno di abrasioni e contusioni. Varie fratture, anche a tutte le dita delle mani e dei piedi, e molti segni di bruciature di sigarette e di coltellate, anche sotto la pianta dei piedi.

All’inizio erano diverse le ipotesi prese in considerazione per dare un movente all’omicidio di Giulio Regeni. Nel marzo 2016 la polizia egiziana uccise quattro uomini che pensava fossero gli assassini del 28enne, appartenenti a una banda specializzata nel rapimento di stranieri. Ma i tabulati telefonici hanno poi segnalato tutt’altro.

Era ritenuto una spia

Secondo la procura, Regeni venne torturato e ucciso perché ritenuto una spia. A denunciarlo il 6 gennaio sarebbe stato Mohamed Abdallah, leader del sindacato degli ambulanti, seguendolo poi fino al 22 gennaio, tre giorni prima della scomparsa, e comunicando alla polizia tutti i movimenti del ricercatore.

Nel corso dell’udienza il procuratore aggiunto ha affermato che le ricerche dei quattro 007 egiziani, affidate ai carabinieri del Ros e agli uomini della Digos, per notificargli gli atti del processo non hanno portato a risultati.

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ultimo aggiornamento: 9 Marzo 2023 16:56

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