L’ex premier Romano Prodi ha analizzato il momento internazionale con focus anche sulle mosse italiana ed in particolare del Governo Meloni.
Dopo aver analizzato alcune settimane fa le conseguenze dei dazi voluti da Trump, Romano Prodi è tornato a parlare a La Stampa riguardo la situazione internazionale di conflitti. L’ex Premier ha fatto un focus sulle guerre e sul loro valore al giorno d’oggi senza poi risparmiare un affondo molto chiaro al Governo italiano, alla Meloni ma anche un “ammonimento” al Pd.
Prodi e la situazione delle guerre
Nel corso dell’intervista rilasciata nelle scorse ore a La Stampa, Romano Prodi ha parlato delle guerre in Medio Oriente e i recenti sviluppi internazionali: “Viviamo una fase nuova nella quale domina l’idea che la forza è tutto e tutto decide”, ha detto l’ex Premier. “Un’idea che si accompagna al disprezzo per il diritto”.
L’analisi di Prodi è poi proseguita: “Abbiamo tanto lamentato l’autoritarismo russo e cinese, ma ci stiamo mettendo su una china pericolosa. Proprio in questi giorni ricorrono gli 80 anni dalla Carta dell’Onu e dobbiamo ‘celebrare’ amaramente questo anniversario: il sogno che prese corpo nel primo dopoguerra, purtroppo è finito […]”.
L’affondo alla Meloni e le parole sul Pd
Dopo aver parlato a livello internazionale della situazione mondiale, Prodi non ha fatto mancare un’analisi sull’Italia e le mosse del Governo. In questo senso non è mancato un affondo diretto alla Meloni: “Il governo segue le istruzioni di Trump. La destra europea, a cominciare da quella italiana, appoggia il presidente degli Stati Uniti come i vecchi partiti comunisti seguivano l’Urss. In questo quadro essere per Trump significa essere scettici sull’Europa”, ha detto in modo molto diretto l’ex Premier.
Tra i vari passaggi anche quello legato alle opposizioni con particolare riferimento al Pd, alle mire di governo e al recente Referendum per il quale non si è raggiunto il quorum: “[…] Ho letto diverse acrobatiche dichiarazioni del Pd sulla vittoria nei referendum! Sarei felice di ricredermi in futuro, ma per il momento cerco di supplire, alla mancanza di vocazione, con una calorosa invocazione”.
