Il nuovo governatore della Sicilia Renato Schifani progetta già il primo obiettivo, quello del Ponte sullo Stretto di Messina.
L’ex presidente del Senato Renato Schifani ha vinto le elezioni regionali del 2022 della Sicilia, diventando il nuovo governatore. Sulla poltrona di Palazzo d’Orleans cita il cavallo di battaglia del Ponte sullo Stretto: “Nel centrodestra lo vogliamo tutti”. Ma a che punto è il progetto e come il centrodestra cambierà le sorti della nazione?
Priorità del nuovo governatore
Il vincitore delle elezioni siciliane Renato Schifani, a poche ore dal ricevimento della poltrona di Palazzo d’Orleans espone già le sue priorità: al primo posto, il Ponte sullo Stretto di Messina. Da decenni si parla della questione del Ponte sullo Stretto di Messina che non ha mai ricevuto risposte certe né alcun cambiamento concreto.
Fu il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, a tirare in ballo l’argomento a maggio, spiegando che sarebbe stato risolto in un futuro un po’ troppo incerto. La necessità riguardava una revisione del progetto “perché non è più attuale dal punto di vista tecnico ed economico”.
L’ex governatore Musumeci parlava di “un forte pregiudizio ideologico da parte dei Cinque stelle e di una parte del Partito democratico”, escludendo che il foverno nazionale potesse avere interesse a realizzarlo. E invece oggi, dopo la vincita alle elezioni di Schifani, il Ponte sullo Stretto sembra essere uno dei punti prioritari del programma del centrodestra.
Al fianco del nuovo presidente della Sicilia, ecco la presenza di Roberto Occhiuto che potrebbe agevolare la realizzazione definitiva del progetto. A tal proposito Schifani dichiara: “Questa vittoria si pone in sinergia con il vento che spira a favore del centrodestra, che favorirà il popolo siciliano perché sarò il loro portavoce con il governo nazionale. D’ora in poi, il dialogo di carattere politico su alcune scelte sarà più facile come ad esempio sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un’opera che vogliono sia il centrodestra regionale sia quello nazionale: quindi sarà una realtà ovvia e naturale”.