‘Se non posso benedire le coppie gay non benedico neppure le palme’: la protesta del parroco di Bonassola

‘Se non posso benedire le coppie gay non benedico neppure le palme’: la protesta del parroco di Bonassola

La protesta del parroco di Bonassola: “Nella Chiesa si benedice di tutto ma non si può benedire l’amore di due persone perché omosessuali”.

Ha fatto in poche ore il giro della rete la protesta del Parroco di Bonassola che, in occasione della domenica delle Palme, la domenica che anticipa la Pasqua, è tornato a parlare della decisione della Chiesa di non benedire le coppie gay, quindi le coppie formate da persone dello stesso sesso.

La protesta del parroco di Bonassola: Se non posso benedire coppie formate da persone dello stesso sesso non benedico neppure palme e ramoscelli d’olivo

“Se non posso benedire le coppie formate da persone dello stesso sesso, allora non benedico neppure palme e ramoscelli d’olivo“, è il concetto espresso dal parroco di Bonassola Giulio Mignani. Con queste parole il religioso ha preso posizione contro il documento prodotto dalla Congregazione per la dottrina della fede che vieta di benedire le coppie omosessuali.

“La Chiesa ha anche benedetto delle armi e oggi come fa a vietare la benedizione ad una coppia che si ama solo perché omosessuale?”, incalza il parroco.

In effetti le indicazioni arrivate dal Vaticano per quanto riguarda la benedizione delle coppie omosessuali hanno scatenato una polemica interna e una frattura nel mondo della Chiesa. Molti religiosi hanno criticato la decisione della Congregazione per la dottrina della fede parlando di una decisione incomprensibile e che allontana la Chiesa dalla sua missione. Missione indicata da Papa Francesco, che solo pochi anni fa invitava i preti e i parroci ad uscire dall’ovile della propria comunità per andare a prendere le pecore smarrite. Un’immagine molto forte nella tradizione religiosa.

Chiesa

La decisione di non benedire le palme e i ramoscelli d’olivo

Don Giulio ha approfittato delle limitazioni legate al Covid per tirare una stoccata alla Chiesa sulla questione delle benedizioni delle coppie omosessuali.

Il parroco ha ricordato infatti che la benedizione delle Palme è un rito che rimanda all’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La domenica delle Palme si procede anche con una breve processione per ricordare proprio l’evento descritto nella Bibbia. Non potendo fare la processione, sottolinea, non ha senso procedere con la benedizione delle Palme. “Ma sono poi estremamente contento che questa mia decisione di non benedire le palme e gli ulivi avvenga a pochi giorni dalla pubblicazione del documento della Congregazione per la dottrina della fede“.

Nella chiesa si benedice di tutto, non solo le palme ma a volte, purtroppo, sono state benedette anche le armi, però non si può benedire l’amore vero e sincero di due persone perché omosessuali. Ma, ancora più grave, è il fatto che si continui a chiamare peccato questo loro amore. A rimetterci non sono certo le persone omosessuali, le quali possono tranquillamente fare a meno della benedizione della Chiesa, perché intanto c’è Dio a benedirle. A rimetterci è piuttosto la Chiesa”, ha aggiunto il parroco come riferito da la Repubblica.