Pubblicità su WhatsApp in arrivo, attraverso la funzione “Stato”

Pubblicità su WhatsApp in arrivo, attraverso la funzione “Stato”

A quattro anni dall’acquisizione, è giunto il momento per WhatsApp di far guadagnare denaro a Facebook. La pubblicità su WhatsApp arriverà attraverso la funzione Stato.

Questa volta sembra proprio che non si tratti di una fake news, la pubblicità su WhatsApp arriverà davvero. Del resto, era impossibile pensare che, a quattro anni dall’acquisizione e dopo essere diventato gratuito, un colosso come WhatsApp continuasse ad essere solo un costo per Facebook. Ricordiamo infatti il miliardario passaggio di proprietà avvenuto quattro anni fa, con cui Zuckerberg si assicurava la più diffusa App di messaggistica del mondo.

Pubblicità su WhatsApp, la conferma ufficiale

A rivelarlo è stato il  vicepresidente del servizio di messaggistica mobile Chris Daniels, che ha annunciato mercoledì 31 ottobre che l’azienda metterà gli annunci pubblicitari nella sua funzione Stato. La notizia è partita dalla testata indiana The Economic Times, e sembra che l’annuncio sia stato fatto nel corso di un evento. Sempre secondo quanto riporta la testata, le parole di Daniels sarebbero state:

We are going to be putting ads in ‘Status’. That is going to be primary monetisation mode for the company as well as an opportunity for businesses to reach people on WhatsApp

Che tradotto significa:

Metteremo gli annunci nella funzione ‘Stato’. Questa sarà la modalità di monetizzazione primaria per l’azienda, nonché un’opportunità per le aziende di raggiungere le persone su WhatsApp

Daniels, non ha fornito altre informazioni, per cui al momento non sappiamo quando arriverà la pubblcità su WhatsApp, anche se alcuni rumors su questa possibilità erano già circolati nel corso del mese di ottobre. Sfortunatamente su WhatsApp circolano così tante voci di corridoio, spesso smentite o false, che è sempre meglio aspettare un annuncio ufficiale.

Pubblicità su WhatsApp, la funzione “Stato” e l’abbandono dei fondatori

La funzione “Stato” di WhatsApp consente agli utenti di condividere testo, foto, video e GIF animate che scompaiono dopo 24 ore. Si tratta di un’aggiunta relativamente recente, che risale all’inizio del 2017, e che è stata introdotta per tenere il passo con piattaforme emergenti come Snapchat.

Fonte foto: blog.whatsapp.com/10000630/Stato-di-WhatsApp

Secondo alcune voci vicine a Facebook, gli annunci pubblicitari sarebbero alimentati dal sistema pubblicitario nativo di Facebook e avrebbero lo scopo di aiutare gli utenti a comprendere e partecipare alle attività commerciali. Secondo alcuni proprio la scelta di usare questo sistema pubblicitario avrebbe creato attriti, forzando i co-fondatori di WhatsApp Brian Acton a lasciare l’azienda.

Uno di loro, Brian Acton, ha recentemente dichiarato a Forbes che “Zuckerberg aveva fretta di fare soldi” con il servizio di messaggistica, minando alcuni elementi della sua tecnologia di crittigrafia (di fatto rendendolo meno sicuro per gli utenti, NdR). “La pubblicità mirata è ciò che mi rende infelice“, avrebbe dichiarato sempre Acton.

Si tratterebbe della seconda “fuga” illustre nel giro di pochissimo tempo. Praticamente nello stesso periodo infatti anche i fondatori di Instagram avevano deciso di lasciare l’azienda, per ragioni analoghe: troppo controllo da parte di Facebook e, sembra, poca attenzione alla privacy degli utenti.

Fonte foto copertina: pixabay.com/it/whatsapp-telefono-cellulare-1789194/