Putin, shock: “Ho quasi smesso di ridere”, come la guerra in Ucraina l’ha trasformato

Putin, shock: “Ho quasi smesso di ridere”, come la guerra in Ucraina l’ha trasformato

Durante la conferenza di fine anno, Putin riflette sul conflitto Russia-Ucraina e si lascia sfuggire una confessione: ecco cosa ha detto.

Durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha affrontato i temi più caldi di questo 2024, concentrandosi in particolare sul conflitto con l’Ucraina, le relazioni con l’Occidente e le sfide tecnologiche e militari della Russia.

Un anno che, come riportato dall’Ansa, ha ha segnato il leader russo che ha confessato come gli ultimi tre anni lo abbiano cambiato profondamente. Ecco cosa ha detto.

Vladimir Putin

Putin si confessa: come è cambiato negli ultimi tre anni

Ho cominciato a scherzare meno e ho quasi smesso di ridere“, ha dichiarato Putin, sottolineando l’impatto che il conflitto in Ucraina ha avuto su di lui. “È una prova seria per tutti“, ha aggiunto.

Il presidente ha poi spiegato che questa trasformazione personale lo ha spinto a migliorare alcune sue capacità. “Ho cominciato a migliorare la mia capacità di concentrarmi sui problemi chiave e su come risolverli“, afferma alla testata Rbc durante il discorso di fine 2024.

La guerra in Ucraina e la ricerca della pace

Parlando del conflitto in Ucraina, aggiunge l’Ansa, Putin ha ribadito che la situazione “sta cambiando drasticamente” e che la Russia si sta avvicinando al raggiungimento dei suoi obiettivi strategici.

Nonostante la fermezza delle sue posizioni, il leader russo si è detto aperto a negoziati, ma solo se anche Kiev sarà disposta a scendere a compromessi. “La politica è l’arte del compromesso e i negoziati sono un compromesso“, ha dichiarato il leader del Cremlino.

Tuttavia, ha messo in discussione la legittimità delle attuali autorità ucraine, sottolineando che eventuali accordi di pace potranno essere firmati solo con rappresentanti eletti attraverso un processo democratico riconosciuto. “Se ci saranno elezioni, se qualcuno diventerà legittimo, parleremo con tutti, incluso Zelensky“, conclude.