La mossa Putin: la Russia esce dai trattati sui test nucleari

La mossa Putin: la Russia esce dai trattati sui test nucleari

Vladimir Putin ha firmato la revoca del documento sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari adottato dall’Onu nel 1996.

Dopo essersi mostrato in pubblico con le “famose” valigette nucleari, Vladimir Putin mette in atto un’altra mossa relativamente all’argomento e alla sua Russia. Il numero uno sovietico, infatti, ha firmato la revoca del documento sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari adottato dall’Onu nel 1996.

Putin, la mossa sui test nucleari

Vladimir Putin

Da quanto si apprende dall’Agi, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che revoca la ratifica della Russia del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CNTBT). Tale documento è stato pubblicato giovedì sul sito ufficiale delle informazioni legali.

Da quanto si apprende, la scorsa settimana Putin ha supervisionato esercitazioni con missili balistici in quello che il Ministro della Difesa Sergei Shoigu ha detto essere un’esercitazione per un attacco nucleare di ritorsione “massiccio” contro un nemico non nominato.

Va precisato che, sebbene non sia mai entrato in vigore, l’accordo CNTBT è stato ratificato da 178 Paesi e ha un valore simbolico.

Cosa è il CNTBT

Il CNTBT, ovvero Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty, non è altro che un trattato internazionale che proibisce i test nucleari in qualsiasi ambiente.

Il testo è stato elaborato tra 1993 e 1996 nel corso della Conferenza del Disarmo ed è stato adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996.

Il trattato CTBT prevede l’istituzione di un’organizzazione internazionale (CTBT Organization) che gestisca la rete di monitoraggio internazionale e conduca eventuali ispezioni per verificarne il rispetto. Non essendo in vigore il trattato, tale organizzazione è attualmente in una sorta di modalità “provvisoria”. Essa porta il nome di di Segretariato Tecnico Provvisorio, ha sede a Vienna e vede impegnati 260 impiegati da 70 paesi.

Da notare come il tratto non sia mai entrato in vigore poiché alcuni Paesi chiave – tra cui Stati Uniti e Cina – non lo hanno mai ratificato.