Alloggio di servizio da 180 metri quadri (circa) nel cuore di Roma, Elisabetta Trenta pagava 141 euro di canone d’affitto più la quota per l’arredamento.
Il caso dell’assegnazione dell’alloggio a Elisabetta Trenta si arricchisce di un altro tassello. Quello che tutti aspettavano. Quanto pagava l’ex ministra della Difesa per il suo appartamento da 180 metri quadri in una delle zone più belle di Roma?
Quanto pagava d’affitto Elisabetta Trenta per l’alloggio di servizio?
La risposta solleverà delle polemiche: 141,76 euro di canone, cui si deve aggiungere, per onestà, la quota per il mobilio. I numeri sono stati pubblicati da il Corriere della Sera che aveva sollevato il caso sull’assegnazione dell’appartamento. Si arriva a un totale di 314,95 euro che resta sensibilmente inferiore ai cinquecento dichiarati dalla Trenta, che avrà evidentemente aggiunto al bilancio altre fonti di spesa.
Il passo indietro dell’ex ministro: lascia l’alloggio
Elisabetta Trenta ha comunicato la decisione presa insieme con il marito di lasciare l’alloggio di servizio nonostante gli spettasse di diritto. Almeno stando a quanto riferito dall’ex numero uno della Difesa.
“Nulla ci fa sentire in imbarazzo, lo facciamo per salvaguardare la serenità della famiglia, spero che questo atto di amore serva a tacitare la schifezza mediatica che è caduta su di me“, aveva dichiarato Elisabetta Trenta comunicando pubblicamente la decisione di lasciare l’appartamento di servizio.
L’indagine della Procura militare di Roma sull’assegnazione dell’alloggio
A questo punto la questione si sposta sul piano amministrativo. La Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato per accertare che non siano state commesse violazioni nell’assegnazione dell’alloggio. Quanto emergerà dalle indagini degli inquirenti servirà a chiudere definitivamente la questione. E qualcuno dovrà chiedere scusa. Chi ha commentato e accusato in maniera avventata e irrispettosa o chi si è attaccato a un diritto decaduto.