Quirinale, siamo allo sprint finale. Se salta la spallata del Centrodestra è una corsa a tre

Quirinale, siamo allo sprint finale. Se salta la spallata del Centrodestra è una corsa a tre

Elezione Presidente della Repubblica, c’è ottimismo in vista della quarta votazione: se il Centrodestra non gioca la carta Casellati sarà un testa a testa tra Draghi e Casini.

Filtra ottimismo in vista della quarta votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, quando potrebbe arrivare la tanto attesa fumata bianca per il Quirinale. Le strade sono due. Se il Centrodestra decide di tentare la spallata, il nome forte da mettere ai voti è quello di Casellati. Se la Lega cerca l’accordo con le forze di governo la partita è tra Draghi e Casini. Mattarella e Belloni sono i due nomi a sorpresa che potrebbero spuntare in volata.

Mario Draghi

Quirinale, la prima ipotesi: la spallata del Centrodestra con la candidatura forte di Maria Elisabetta Alberti Casellati

Il primo scenario è quello meno probabile perché il più rischioso. Arrivati alla quarta votazione, il Centrodestra ha ancora il boccino ma proprio per questo rischia. Se dovesse fallire il blitz dovrebbe scendere a compromessi con Pd, M5S e Leu.

Nel caso in cui Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia dovessero decidere di tentare la prova di forza, il nome forte sarebbe quello di Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nella giornata del 26 gennaio un’attività di scouting sul nome della Presidente del Senato ci sarebbe stato. Fdi ha voluto mandare un messaggio agli alleati di governo mettendo sul tavolo il nome di Crosetto nella terza votazione. E Crosetto ha ottenuto molti più voti del previsto. Il messaggio è chiaro. Presentando un nome condiviso del Centrodestra si può raggiungere il quorum utile per superare con successo la prova della quarta votazione.

Quirinale

La seconda ipotesi: Draghi o Casini al Colle

A spostare gli equilibri può essere la Lega. Se Salvini dovesse decidere di sfilarsi e uscire dal perimetro del Centrodestra per presentare un candidato concordato con Pd, M5S e Leu, il nome sarebbe quello di Casini o Draghi, con il primo in vantaggio sul secondo per la posizione del Movimento 5 Stelle, secondo cui Draghi dovrebbe rimanere a Palazzo Chigi. Inoltre Casini al Colle eviterebbe o limiterebbe il rimpasto di governo che con la promozione di Draghi sarebbe inevitabile.

Pier Ferdinando Casini

Due nomi a sorpresa

Sono due i nomi a sorpresa. Il primo è quello di Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica in carica è stato il più votato in occasione della terza votazione, indice del fatto che un sentimento pro-Mattarella c’è ed è forte. Il Capo dello Stato ha detto e ribadito di non essere intenzionato a procedere con un secondo mandato, ma se dovesse arrivare una richiesta unanime (o quasi) lo scenario potrebbe cambiare.

Il secondo nome a sorpresa è quello di Belloni, attualmente a capo dei servizi segreti. La sua elezione sarebbe un pareggio tra Centrodestra e giallorossi. Si tratta di un profilo senza alcun colore politico, di assoluto spessore e si tratterebbe della prima donna al Colle, una bella pubblicità per i partiti a pochi mesi dall’inizio della campagna elettorale.

L’ipotesi Cassese

Nel pomeriggio del 26 gennaio è venuta alla ribalta la candidatura di Sabino Cassese. Secondo quanto riferito da il Foglio, proprio nel pomeriggio del 26 gennaio Cassese avrebbe incontrato Matteo Salvini, il quale ha poi convocato i grandi elettori leghisti.

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