Rossano, ragazzi disabili maltrattati in una struttura sanitaria
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Direttore: Alessandro Plateroti

Rossano, ragazzi disabili maltrattati in una struttura sanitaria 

Tribunale

Iniziate le indagini nei confronti dei sanitari di una struttura di Rossano, accusati di maltrattamenti nei confronti di giovani disabili.

Due operatori sociosanitari ed un educatore onlus si trovano ai domiciliari, in quanto accusati dagli investigatori di aver perpetrato dei maltrattamenti nei confronti dei ragazzi disabili che dovevano assistere. Il fatto è accaduto a Rossano, in una struttura estiva per l’assistenza diurna di giovani disabili situata a Cosenza. Gli operatori sanitari della struttura sono accusati di aver perpetrato maltrattamenti attraverso azioni violente, sia fisiche che psicologiche.

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Tribunale

La “terapia del dolore”

Stando a quanto stabilito dall’attività investigativa, “i tratti di violenza e crudeltà hanno ingenerato un vero e proprio clima di terrore tra i ragazzi. Al fine di consolidare il proprio potere all’interno della struttura, alternando minacce, aggressioni vere e proprie, nonché la famigerata ‘terapia del dolore’, utilizzata in particolare su una delle vittime, non solo per scopi educativi ma per sfogare – da parte di uno degli arrestati- i propri istinti sadici”.  

Si tratterebbe di violenze sistematiche messe in atto dagli operatori sanitari per mantenere il controllo della situazione. Adesso i 3 dovranno rispondere all’accusa di reiterati atti di vessazione e di violenza sia fisica che psicologica nei confronti di ragazzi diversamente abili.

Ad occuparsi della coordinazione del caso il procuratore di Castrovilliari Alessandro D’Alessio, che all’interno della nota ha sottolineato la crudeltà dei comportamenti messi in atto da quelle che dovrebbero essere persone specializzate nell’occuparsi di giovani con disabilità. 

Le indagini attraverso audio e video

Dalle indagini sono emersi comportamenti vessatori, mortificanti, violenti e degradanti. Inoltre, i comportamenti “acquistano maggiore gravità, in quanto realizzati proprio da coloro che avrebbero dovuto tutelare persone caratterizzate da particolare fragilità psichica“.  

A rendere possibile l’indagine, le riprese audio e video e servizi di osservazione. L’inchiesta era partita dall’autunno 2021all’aprile. Il Gip definisce le vittime delle vessazioni come costrette in un circuito “piegato agli istinti personali e sadici di uno degli indagati”. 

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ultimo aggiornamento: 19 Luglio 2022 15:54

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