La decisione della Rai: via dalla storica sede di Viale Mazzini. L’azienda trasloca e si sposta. Ecco dove andrà e perché.
Novità in casa Rai. La nota azienda si prepara a cambiare sede, lasciando lo storico edificio di Viale Mazzini a Roma dove appare la maestosa scultura in bronzo del “cavallo morente” di Francesco Messina al suo esterno. Il trasloco sarà temporaneo in quanto la struttura dovrà subire una ristrutturazione completa.
La Rai cambia sede e saluta Viale Mazzini
Cambio sede per la Rai che nel 2025 lascerà la famosa struttura di Viale Mazzini per trasferirsi altrove. A confermarlo il CdA dell’azienda che “ha esaminato l’evoluzione delle tendenze economiche per l’esercizio 2024” e ha “altresì esaminato il piano di interventi finalizzato all’ottimizzazione e allo sviluppo del patrimonio immobiliare dell’azienda con specifico riferimento all’area di Roma”.
In questo senso “è stato approvato il contratto preliminare per l’affitto dell’immobile ‘polmone’ sito in Via Alessandro Severo in cui – in relazione ai lavori di ristrutturazione del palazzo di Viale Mazzini – sarà temporaneamente trasferita, nel secondo semestre 2025, la sede direzionale”, si legge in un comunicato ufficiale. Durante i lavori di ristrutturazione, la Rai trasferirà temporaneamente le sue attività in via Alessandro Severo, nella zona Eur/Ostiense.
Il problema dell’amianto
Alla base di questa decisione ci sarebbero le note problematiche legate all’amianto di cui si è tanto parlato anche in relazione alle recenti morti tra cui Marius Sodkiewicz, deceduto lo scorso maggio per mesotelioma e Franco Di Mare. Come riportato da Fanpage, sul sito ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) si legge: “La sede è stata vista come un simbolo di modernità e innovazione architettonica. Tuttavia, come molte strutture dell’epoca, l’amianto, ampiamente utilizzato per le sue proprietà isolanti e ignifughe, l’ha resa una trappola mortale. Marius Sodkiwicz, e Franco Di Mare, scomparsi a causa del mesotelioma lo scorso maggio, sono due casi emblematici del rischio asbesto”.