Rampelli ferma la sinistra e difende Meloni in diretta tv: "Perché dovete ringraziare"
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Rampelli ferma la sinistra e difende Meloni in diretta tv: “Perché dovete ringraziare”

Giorgia Meloni

Fabio Rampelli difende Giorgia Meloni sulla trattativa dazi Ue‑USA: “L’Italia e l’Europa hanno guadagnato tempo prezioso”.

In un momento delicato per le relazioni commerciali tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, la questione dei dazi torna al centro del dibattito politico. Intervenuto a Agorà Estate su Rai 3, Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, ha espresso con fermezza la sua posizione in merito alle critiche mosse alla premier Giorgia Meloni.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

La prudenza nella trattativa sui dazi

“La discussione sui dazi è legittima ma credo sia un po’ anticipata e così come la pone la sinistra rischia di essere dannosa”, ha dichiarato Rampelli come riportato da liberoquotidiano.it, invitando le opposizioni a moderare i toni per non compromettere il negoziato in corso. “Si potranno tirare le somme ed esprimere giudizi all’indomani del primo agosto. Tutto ciò che avviene ora, soprattutto se non c’è prudenza, rischia di danneggiare il negoziato”.

Rampelli ha poi evidenziato il ruolo attivo della premier: “Il presidente Meloni sta svolgendo il suo ruolo alla luce del sole e non si è mai sottratta al confronto con il Parlamento. L’Italia non ha la titolarità per guidare la trattativa, di competenza esclusiva dell’Ue, ma ha fatto da facilitatore al rapporto tra Trump e Von der Leyen per evitare quel ‘muro contro muro’ che avrebbe devastato i nostri interessi”.

Meloni, equilibrio tra fermezza e dialogo

A chi critica la strategia del governo, Rampelli risponde con una chiara esortazione: “È per questo che tutti dovrebbero ringraziare Giorgia Meloni, che non ha sbagliato un colpo”. Il deputato sottolinea come l’Italia si stia preparando anche a eventuali scenari negativi, pur continuando a lavorare per un esito positivo della trattativa: “Ovvio, poi, che si sia lavorato sulle reazioni nel caso in cui il negoziato fallisse, ma è altrettanto ovvio che si cerchi fino all’ultimo giorno di portare a casa un risultato favorevole per l’Italia e l’Europa convinti che la guerra commerciale sia controproducente anche per chi la inizia”.

Rampelli rifiuta inoltre il paragone con il Regno Unito: “C’è un tempo per dialogare e uno per reagire. Inutile paragonare il risultato del Regno Unito che non fa parte dell’Unione europea e ha una capacità di relazione autonoma da Bruxelles”.

Infine, affronta anche la questione interna al Parlamento europeo: “A prescindere da come la si pensi sulla postura del presidente della Commissione europea (ricordo che FdI non l’ha votata) se fosse stata approvata la mozione di sfiducia a Strasburgo sarebbe significato indebolire ancor di più l’Ue nella trattativa e poi il voto avrebbe colpito tutta la Commissione, compreso i commissari italiani”.

E conclude rilanciando un appello pragmatico come scritto da liberoquotidiano.it: “Questa posizione di equilibrio non ha impedito al presidente Meloni di invitare l’Europa a rimuovere gli ‘autodazi’ eliminando procedure burocratiche asfissianti per le imprese, rivedendo trattati e direttive fuori dal tempo. Come il Green deal che sta uccidendo l’industria pesante continentale e le attuali non-regole della libera concorrenza che, senza reciprocità, creano divari inaccettabili tra gli Stati nazionali”.

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ultimo aggiornamento: 15 Luglio 2025 10:46

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