In nove regioni superata la soglia di allerta delle terapie intensive. Crescono anche i ricoveri

In nove regioni superata la soglia di allerta delle terapie intensive. Crescono anche i ricoveri

Il nuovo report di Agenas: superata la soglia di allerta delle terapie intensive in nove regioni. In crescita i ricoveri.

ROMA – In crescita le terapie intensive e i ricoveri in Italia. Il nuovo report di Agenas conferma una risalita della pressione sui servizi sanitari. In nove regioni, secondo quanto riferito dall’Agenzia, è stata superata la soglia di allerta delle Rianimazioni. A preoccupare è la situazione in Lombardia (+38%), Veneto (+37%) e la Provincia Autonoma di Trento (+50%). Restano ai limiti, invece, Emilia-Romagna (+31%) e Lazio (+32%).

In risalita i ricoveri

In risalita anche anche i ricoveri ordinari nel nostro Paese. In questo caso, però, la soglia di allerta a livello nazionale, fissata al 40%, non è stata superata. I posti occupati in ospedale hanno raggiunto il 36% e si spera di invertire la tendenza per far diminuire anche la pressione sulle terapie intensive.

Massima attenzione a Friuli Venezia-Giulia e la Provincia Automatica di Trento che hanno superato il 50%. Numeri in leggero rialzo rispetto alle scorse settimane.

Fondazione Gimbe: “Serve un cambio di sistema”

Pubblicato anche il nuovo report della Fondazione Gimbe. “Le curve iniziano a risalire con un numero di casi molto alto per riprendere il tracciamento […] – precisa Nino Cartabellotta nel documento – bisogna anche fare un nuovo restyling del sistema delle Regioni a colori. I risultati sono modesti e i costi economici e sociali sproporzionati. Infine, la comunicazione istituzionale deve diffondere la massima fiducia nel vaccino, ma allo stesso tempo non alimentare aspettative irrealistiche che potrebbero far abbassare l’attenzione alla popolazione“.

Ad un anno dallo scoppio dell’epidemia – prosegue il presidente della Fondazione – non possiamo accettare una strategia che insegue il virus. L’alternanza di aperture e restrizioni mantiene i sistemi sanitari in sovraccarico, danneggia l’economia e aumenta i morti“. Da parte di Gimbe, quindi, una richiesta di un cambio di strategia, ma l’esecutivo non valuta passi indietro almeno per il momento.