Il nuovo rapporto Istat-Iss sull’impatto del Covid-19 ha registrato un incremento dei decessi nel nostro Paese.
ROMA – Il nuovo rapporto Istat-Iss sull’impatto del Covid-19 in Italia ha registrato un incremento dei decessi nel nostro Paese. Entrando nei dettagli dei numeri, riportati dall’Ansa, nel nostro Paese nel 2020 abbiamo avuto 746.146 morti (100mila in più rispetto alla media 2015-2019) con un aumento del 9% rispetto al quinquennio preso in esame.
Da precisare che l’impatto più marcato di questi decessi è stato individuato nel genere maschile, mentre l’età è quella tra i 65 i 79 anni.
Il giorno più difficile
Il giorno più difficile, almeno secondo l’Istat, è stato il 28 marzo con 928 vittime. Un numero mai più raggiunto in Italia visto che il picco della seconda ondata è stato raggiunto il 19 novembre con 805 morti.
Nel primo quadrimestre dell’anno in corso i decessi per Covid hanno superato quota 42mila. Mentre considerando il periodo della pandemia (marzo e aprile 2020) con il 2021 c’è da registrare un lieve calo nel periodo post-pandemico. Nell’anno attualmente in corso, infatti, i morti sono stati poco più di 21mila rispetto agli oltre 30mila della prima ondata.
L’effetto delle vaccinazioni
Un calo che sembrerebbe dovuto al primo effetto delle vaccinazioni. Il rischio di un decesso per Covid, infatti, si riduce del 95% dopo la somministrazione della prima dose e per questo l’Ista ha ribadito come “la campagna, le raccomandazioni e la prevenzione messa in atto abbiano dato risultati positivi nel ridurre la trasmissione di malattia nella fascia anziana della popolazione, ma è anche una conseguenza dell’aumentata capacità diagnostica e delle attività di contact tracing“.
Quest’ultimo passaggio, almeno secondo i numeri registrati subito dopo il periodo più difficile, sembra essere ritornato a livelli più bassi dei mesi precedenti. Non si esclude un cambio di passo nelle prossime settimane soprattutto con l’entrata in vigore del green pass anche per entrare in discoteca.