Re Carlo commemora l’80esimo anniversario del Giorno della Vittoria in Europa: il riferimento a Giorgio VI e a Churchill.
Mentre il mondo ha gli occhi puntati sulla messa di Papa Leone XIV alla Cappella Sistina, Re Carlo è protagonista nel Regno Unito, dove ha guidato le commemorazioni per l’80esimo anniversario del Giorno della Vittoria in Europa. Il sovrano inglese, come riportato da Adnkronos.com, ha presieduto la cerimonia nazionale nell’Abbazia di Westminster. Ecco le sue dichiarazioni, in cui fa riferimento anche al nonno Giorgio VI e Winston Churchill.

La commemorazione a Westminster e i due minuti di silenzio
Nel cuore della cerimonia, Re Carlo ha invitato l’intera nazione a rispettare un silenzio di due minuti in onore dei caduti. Alla commemorazione hanno partecipato alti membri della famiglia reale, esponenti politici, autorità militari e 78 veterani della Seconda Guerra Mondiale.
Il sovrano, ricordando il discorso che suo nonno Giorgio VI tenne 80 anni prima, ha sottolineato che “non potrà mai esser veramente ripagato il debito verso coloro la cui ferma determinazione e forza d’animo hanno contribuito a distruggere il nazismo e a portare le nostre nazioni alleate fino al Giorno della Vittoria in Europa“.
Durante il suo intervento, ha voluto rendere omaggio a quella generazione che “sta tristemente scomparendo“. Sottolineando il dovere collettivo di “portare avanti la sua storia, per garantire che quelle esperienze non vengano mai dimenticate“.
Il messaggio di Re Carlo e il riferimento a Giorgio VI e Churchill
Nel suo discorso, Re Carlo ha voluto sottolineare l’importanza di trasformare la memoria storica in azione concreta per il presente. Citando Winston Churchill, ha ricordato che “incontrarsi faccia a faccia è meglio della guerra“, ribadendo l’urgenza di “ridedicarci non solo alla causa della libertà, ma anche a rinnovare gli impegni globali per ripristinare una pace giusta dove c’è guerra, alla diplomazia e alla prevenzione dei conflitti“.
Infine, ha fatto nuovamente proprie le parole del nonno Giorgio VI: “Avremo fallito e il sangue dei nostri cari sarà stato versato invano, se la vittoria per cui sono morti non porterà a una pace duratura, fondata sulla giustizia e stabilita nella buona volontà“.