Tutte le prossime tappe del Recovery fund. L’iter per l’assegnazione dei fondi ‘messi sul piatto’ dall’Unione europea.
Giunti all’accordo europeo sul Recovery fund, bisogna ora lavorare duramente per ottenere i fondi – ingenti – messi sul piatto dall’Unione europea. Insomma, si deve passare dalla teoria alla pratica, e il passaggio, come noto, non è sempre così semplice e immediato.
Recovery fund, le tappe per l’assegnazione dei fondi
La prima tappa è una delle più complicate. Si dovrà infatti lavorare alla stesura di un piano nazionale coerente con le linee guida indicate dall’Unione europea. Per Conte non si tratta di una sfida così semplice. Deve fare i conti con una maggioranza di governo non proprio omogenea e con un Centrodestra sul piede di guerra.
La sensazione è che una discussione equilibrata per accontentare tutti possa terminare troppo tardi. Il piano potrebbe essere a questo punto preparato a quattro mani da Conte e Gualtieri, ma a quel punto nella maggioranza qualcuno potrebbe lamentarsi per un eccessivo accentramento dei poteri decisionali da parte di Palazzo Chigi. Il Piano dovrà essere presentato in autunno. A quel punto la palla torna in Europa per la seconda tappa.
La fase di verifica e lo spettro del Super Freno di Emergenza
Se la prima tappa non è semplice, la seconda è quella più rischiosa. Il piano nazionale sarà analizzato dalla Commissione e poi dal Consiglio europeo, che darà il via libera a maggioranza qualificata. Si tratta del 55% degli Stati pari ad almeno il 65% della popolazione Ue.
Chiude il quadro il passaggio in Parlamento Ue, che si occuperà dell’approvazione del piano finanziario. Esiste poi il Super Freno di Emergenza. Nel caso in cui uno dei Paesi dovesse ravvisare delle violazioni, il piano potrebbe finire all’analisi dei 27. Con un notevole ritardo nell’assegnazione dei fondi, con le prime erogazioni previste con l’entrata in vigore del bilancio settennale dell’Unione europea.
La fase operativa
La terza macro-fase è quella operativa. Con i soldi in tasca il governo deve rispettare le indicazioni e i tempi del piano nazionale presentato all’Unione europea.