Recovery plan italiano, prende forma la task force. In campo Conte, Gualtieri, Patuanelli, sei manager e trecento tecnici.
Il governo italiano accelera in vista della messa a punto del Recovery plan e studia la formula giusta per avere una cabina di regia in grado di coordinare i lavori e seguire in maniera meticolosa gli investimenti e i progetti da realizzare con gli ingenti finanziamenti che arriveranno dall’Unione europea.
La struttura incaricata della realizzazione del Recovery plan italiano: in campo Conte, Patuanelli, Gualtieri, 6 manager e 300 tecnici
Dopo il vertice a Palazzo Chigi del 29 novembre si parla di una task force decisamente complessa e strutturata. Ai vertici della struttura di controllo ci sono il Comitato interministeriale Affari Europei e un organo politico composto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Gualtieri e il ministro Patuanelli. Poi troviamo una squadra di manager (dovrebbero essere sei). Ogni manager dovrebbe seguire una parte del maxi-piano italiano. Chiude il cerchio, anzi la piramide, una task force che secondo le indiscrezioni dovrebbe essere composta da trecento persone.
Recovery plan, la task force italiana
Ma proviamo a comprendere la struttura nel dettaglio.
La Cabina di Regia sarà formata da:
Comitato interministeriale Affari europei
un organo politico (composto da Conte, Gualtieri e Patuanelli)
un comitato esecutivo (composto da sei manager, l’unico dubbio è legato al numero di professionisti).
I manager dovrebbero essere sei, sei come i pilastri del Recovery plan italiano. Ognuno avrebbe quindi il proprio settore di conseguenza e sarà responsabile del raggiungimento degli obiettivi prefissati nei tempi stabiliti.
Alla base troviamo una squadra di trecento tecnici che si concentreranno sui passaggi specifici del piano.
Discussioni in corso
Stando a quanto emerso, la struttura sopra indicata è ancora al centro di un confronto all’interno del governo. Anche durante il vertice a Palazzo Chigi non si sarebbe arrivati a mettere un punto alla questione che comunque dovrà essere chiusa in tempi relativamente brevi.
Le richieste di Pd e Italia Viva
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte quindi ascolta le richieste arrivate dalla maggioranza di governo, con Pd e Italia Viva che avevano chiesto che la gestione dei fondi europei fosse collegiale anche dal punto di vista politico, quindi non una questione da risolvere tra Palazzo Chigi e un numero più o meno ristretto di tecnici e manager.
Resta ora da capire se la formula ipotizzata possa accontentare tutte le richieste e se si possa quindi procedere con il via libera.